giovedì 29 aprile 2010

Vamos a Madrid, Mourinho !!

Non sono bastate agli arditi combattenti del Barcellona magliette e omeriche frasi da epico scontro finale: l’Inter di Mourinho, l’antipatico che continua a disprezzare l’italico calcio, approda meritatamente, dopo lunghi ed oscuri 38 anni, in finale di Champions League. A Madrid, il 22 maggio contro i rocciosi tedeschi del Bayern (Fiorentina, che peccato!), ci andrà la squadra migliore, quella che nei 180 minuti ha saputo vincere e convincere di più.

Brilla nella notte spagnola il calcio all’italiana, quello caro a Rocco e Trapattoni che poco lasciava agli orpelli della raffinatezza giocando più di mazza che di fioretto; ne esce però male quello Italiano, avvilito dalla totale assenza di indigeni rappresentanti incapaci di trovare spazio nell’armata nerazzurra, segno di una globalizzazione che continua a penalizzare il prodotto locale. L'Inter, però, è forte, compatta e sicura anche quando le “Lacrime Napulitane” di Busquets la lasciano in dieci per la puerile manata di Motta, una “Mano di Dio” che poteva far cambiare il decorso della storia. La storia, però, la scrivono gli eroi, e quelli di Spagna, ieri sera, avevano esaurito l’inchiostro: troppo evanescente Messi, al cui confronto Maradona appare un gigante inarrivabile; irretito ed annullato Pedro, mancato uomo della provvidenza; addirittura non segnalato lo "zingaro traditore", al secolo Zlatan Ibrahimovic, fuggito sulla Rambla in cerca di gloria e lì abbandonato anche dai suoi stessi tifosi, novantaseimila tori imbufaliti i cui fischi saranno stati celestiale musica per le orecchie di Massimo Moratti. Solo Piquè, con il cuore e con piroette degne della miglior Kostner, ha provato ad accendere la luce, ma il suo sforzo e il suo impegno sono risultati vani. Passa l’Inter, che può così proseguire nel cammino verso la leggenda, senza Cupole o arbitraggi ostili di sorta, per rinverdire i fasti di un passato lontano, sfuocato nel bianconero di un vecchio e desueto televisore. Madrid, 22 maggio: una data da riportare a caratteri cubitali, sempreché il Bayern di Van Gaal sia d’accordo a sacrificarsi sull'altare della storia.

1 commento:

  1. Certo che con arbitraggi così, in finale ci va anche la Longobarda

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