giovedì 6 maggio 2010

L'isola dei (figli) Famosi

Scende il tramonto su Cayos Perlas, l’incontaminata isola nicaraguense violentata nel suo silenzio dall’ultima (e speriamo che lo sia non solo cronologicamente) Isola dei Famosi.

Famosi, forse, lo saranno in un futuro il vincitore Daniele Battaglia (l’ennesimo prodotto della Ditta Pooh) e Guenda Gloria, pronta a ripercorre le epiche gesta televisive di Mamma Maria Teresa; forse un po’ meno lo diverrà l’Ingegnere Edile Luca Rossetto di Pinerolo, città che sforna un’altra celebrità dopo l’indimenticabile trasformista Bartolomeo Pestalozzi, salito sul secondo gradino dell’invidiabile podio isolano. Il forse, invece, lo cancelliamo per le tre “supergrazie” che, a colpi di guepiere ed ammiccamenti sexy, hanno risollevato il morale (e non solo quello) del pubblico apaticamente assonnato davanti alla televisione: Nina Senicar (famosa per ruoli da Telegatto in diversi spot e trasmissioni televisive quali Veline), Claudia Galanti (di cui si ricorda il matrimonio con Stefano Ricucci) ed Aura Rolenzetti, 768 fans su Facebook e famosa per… non essere famosa. Queste sono le autentiche vincitrici, ma a perderci ancora una volta è stata la televisione, sempre più lontana dal trovare formule meno scontate per l’intrattenimento, mescolando noto e non noto (che tristezza la Milo su quell’isola!!) e dando fiato alle trombe di chi una fama ce l’ha già ma rischia seriamente di comprometterla. Un minestrone insipido che finisce con l’annoiare spingendo il telespettatore ad un continuo zapping alla ricerca di oasi nelle quali ritrovare pace e buon gusto. Caciara, polemiche ed oscenità di vario genere continuano invece ad uscire da quello schermo, il tutto in nome di una “realtà” che non è certo quella raccontata da format come l’Isola o il Grande Fratello, fucina di comparsine e comparsette, di pseudo opinionisti che spesso inciampano nel Devoto Oli. Saranno certamente i futuri protagonisti delle prime pagine dei rotocalchi di Signorini o gli immortali dodici mesi del solito calendario: ma perchè dobbiamo continuare a foraggiarli con i soldi del nostro canone ?

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