giovedì 17 febbraio 2011

Il Ritorno dei Morti Viventi

Elezioni anticipate ? Passi indietro del Premier ? No grazie, nulla di tutto questo. Mentre il mondo è attraversato da preoccupanti rigurgiti di ribellione (anche la Libia, nel giorno della collera, si allinea a Tunisia, Egitto Iran e Bahrein nell’attesa che altre realtà cavalchino l’onda emozionale della rivolta), il nostro Paese continua a rimanere prigioniero di una giovane escort marocchina (o egiziana visti i legami di parentela con Moubarak) e della improbabile quanto inutilmente reiterata richiesta di dimissioni del Cavaliere Errante.
E con quali prospettive si dovrebbe andare ad elezioni anticipate ?
Ce la farebbe forse il neonato e litigioso Futuro e Libertà di Fini che prima ancora di trovare conforto nella platea degli elettori perde pezzi giorno dopo giorno mettendo a serio rischio la sua esistenza in Senato ? E che dire dell’Italia dei Valori che prima strizza l’occhio alla Casini Band e poi ne boccia un emendamento schierandosi con la maggioranza ? Ma se nel Centro Destra siamo prossimi ad un tramonto nel quale si intravedono pochi spiragli di luce, la notte cupa veglia sulla Sinistra, ed è una notte totalmente priva di stelle. Bersani, dimenandosi tra una berlusconiana scenografia fatta di libreria bianca e scrivania e un fantozziano “Facci un passo indietro” (Facci Lei o Facci io ?), vaga ormai da una telecamera all'altra con occhio spiritato a richiedere passi indietro al Premier per togliere l’Italia dall’imbarazzo e dal pubblico ludibrio; e mentre lui continua nel suo sterile vaneggiamento Vendola, lasciati i cancelli di Mirafiori, lancia una proposta a dir poco innovativa e che non lascia dubbi sul tasso alcolico del vino prodotto nelle terre pugliesi: la candidatura di Maria Rosaria Bindi (ex D.C., ex P.P.I., ex La Margherita) quale Premier per una coalizione di Centro Sinistra. Fantastico, il nuovo che avanza, uno sceneggiatura degna del miglior O’Bannon, indimenticato maestro de Il Ritorno dei Morti Viventi. Perché non proporre allora il ritorno di Prodi o un remake di Andreotti, così tanto per portare una ventata di novità in Parlamento. Già ci pare di rivedere su quel palco romano il sorriso velato di malinconia del Veltroni ferito o del diabolico D’Alema, con Bersani che a forza di passi indietro riesce persino a cadere nel vuoto. Suvvia, Vendola, non scherziamo. Possibile che la Sinistra chieda le elezioni anticipate e non sappia proporre null’altro che la Rosy Bindi ? Sarebbe come togliere il portiere mentre ti calciano un rigore contro: un assist troppo ghiotto per il Premier, da festeggiare con un ininterrotto Bunga Bunga Party.

Forse però la panacea esiste, ma è senz’altro dolorosa: un colpo di ramazza secco e ben dato che spazzi via il vecchiume da una politica che non rappresenta più il reale Paese. Via i Bersani e Berlusconi, Casini e Fini e chi più ne ha ne metta: spazio al nuovo, ai giovani che scalpitano, alle forze fresche che da più parti invocano un nuovo modo di fare politica. Già, forze nuove e fresche: ma quelle vecchie smuoveranno mai il loro real deretano da quei lussuosi cadreghini ?

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