mercoledì 16 febbraio 2011

Le Quattro Giornate di Milano

Partirà il 28 Febbraio,manco a dirlo a Milano, il Tour con quattro date che vedrà protagonista il nostro Cavaliere Errante, al secolo Silvio Berlusconi, in una straordinaria performance che rischia di offuscare il ricordo delle Cinque Giornate di Milano, il periodo dal 18 al 22 marzo 1848 durante il quale i milanesi insorsero per liberarsi del dominio austriaco.

Non saranno al suo fianco, in questi delicatissimi giorni, i fidi Fede e Mora, né tantomeno le giornate verranno allietate da stravaganti Bunga Bunga: al suo fianco, il solo Niccolò "Mavalà" Ghedini, più presente nelle aule di tribunali che in quelle parlamentari. Quattro date, dunque, nelle quali non è però data per certa la presenza del Premier, vuoi per qualche legittimo impedimento dell’ultima ora, vuoi per non aver nulla a che spartire con quegli eversivi Magistrati che contro di lui si sono indebitamente scagliati. Il 28 febbraio si partirà con il processo che vede lo vede coinvolto per la compravendita dei diritti tv Mediaset. In particolare, l'accusa chiede conto di circa 470 milioni di euro che sarebbero stati usati da Mediaset per comprare, in maniera illegale, diritti per la trasmissione di film e telefilm. Come? Le major americane vendevano i diritti a due società offshore appartenenti a Mediaset stessa, che poi acquistava da loro i diritti ad un prezzo maggiorato allo scopo di aggirare il fisco e creare dei fondi neri. Pochi giorni di riposo, una partita del Milan, ed eccoci al 5 marzo sempre a Milano, sempre in Tribunale. Qui il Premier potrebbe dover ricomparire in aula per l'udienza preliminare del processo Mediatrade, che poi altro non è se no uno stralcio dell'inchiesta per la compravendita dei diritti tv. In questo caso il Cavaliere è accusato di frode fiscale ed appropriazione indebita. Un alito di vento, il fruscìo di uno stormo di passerotti, ed eccoci all’ 11 marzo sede Milano, in aula per il processo in cui è accusato di aver corrotto l'avvocato David Mills affinchè questi testimoniasse il falso in un altro processo. Difficilmente, però, l'udienza si farà, perchè Berlusconi in quei giorni sarà sicuramente impegnato in un Consiglio d'Europa straordinario e quindi chiederà il rinvio. Dell'udienza ovviamente. Dulcis in fundo aprile, che se per molti è dolce dormire, per lui sarà il caso Ruby, rito immediato, tre giudici donna e accusa di concussione e prostituzione minorile.




Un’agenda molto fitta quella del nostro Premier, agenda nella quale non sembrano riuscire a trovar posto i tanti, troppi problemi che attanagliano un Paese sempre più terzomondista e sempre meno protetto da una classe politica a dir poco confusa e confusionaria. Parlare di elezioni anticipate in un siffatto contesto è assolutamente privo di ogni buon senso, con una Sinistra che strizza l’occhio a chiunque graviti dalle sue parti (Fini, Casini, ora anche la Lega) e totalmente incapace di sfruttare a proprio favore le debolezze e nefandezze altrui. Ma chiedere un gesto di responsabilità nei confronti del Paese, di potersi difendere dai reiterati attacchi della Magistratura senza con ciò trascinare l’intero italico volgo nel fango, fugare ogni dubbio sulla sua colpevolezza e sulla sua moralità è un atto dovuto nei confronti sia dei suoi elettori che dei suoi detrattori, un atto dal quale potrebbe trovare nuova linfa per futuri successi. Faccia dunque un passo indietro, Presidente, un gesto d’amore nei confronti dell’Italia intera: perché le quattro giornate di Milano non diventino storicamente un nuovo simbolo di liberazione ed insurrezione, perché lei possa serenamente dimostrare la sua innocenza, perché la nostra Nazione torni ad essere un paese civile e non lo zimbello dell’umanità intera.

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