giovedì 26 maggio 2011

I Senza Cervello

Che ormai il degrado abbia raggiunto livelli inusitati, ce ne eravamo già accorti da tempo. L'insulto come strumento di attacco, l'odio verso chi la pensa diversamente e soprattutto la scarsa considerazione verso "il popolo", la gente normale che sfanga al lavoro la sua misera vita, sono ormai entrati nell'uso comune di questa nostra Nazione sempre più prossima allo sfacelo totale.
Non stupisce che il Cavaliere, dopo aver profetizzato orde di cosacchi alle porte di Milano in un'invasione barbarica che ricorda quella di Federico Barbarossa, abbia definito "senza cervello" chi non voterà la Moratti (e qui più che di cervello si dovrebbe parlare di coraggio nel votarla); in fondo è stato più gentile rispetto al "coglioni" con cui, non troppo tempo fa, apostrofò i militanti del Centrosinistra.
E' questa, signori, l'immagine simbolo di un Paese che ha perso ogni dignità, ogni valore morale e rispetto per il prossimo.
Pensare che chi definisce tali i suoi avversari politici possa solo vagamente governare l'Italia con equità ed equilibrio, questo si è da "senza cervello"; ma lui altro non rappresenta che la punta di un iceberg che si è ormai ramificato in tutte le attività della nostra vita quotidiana.
Se la classe politica (tutta senza esclusione di colpi) si permette simili uscite, quale esempio probante potrà dare alle "ignoranti" masse per le quali dovrebbe rappresentare una fulgida icona da emulare ?
E se gli inni (neanche troppo involontari) alla violenza si trasformassero d'improvviso in un fuoco di rivolta che essi stessi stanno fomentando ?
La riconquista della dignità perduta è un'utopia da perseguire con i giusti strumenti, e la violenza non può essere annoverata tra essi; ma lottare per essa, questo si è giusto, per evitare che venga calpestata in ogni dove ed in ogni momento, prevaricati da politici e capetti arroganti o da persone ignobili che pensano di poter essere i padroni della nostra vita.
Certo, ci vorrebbe una diversa struttura sociale che permetta, ad esempio, un mercato del lavoro più ampio, una scelta politica tra ideologie diverse che vivono nel rispetto l'una dell'altra: questa però, è l'isola che non c'è, a meno che si trovi d'improvviso la voglia di rivendicare la propria personalità e libertà dimostrando che i senza cervello, forse, risiedono da altre parti.

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