martedì 10 maggio 2011

La Corta Memoria

Che Beppe Grillo faccia paura alla Sinistra, ormai, è un dato di fatto. Ne odiano il blog, ne attaccano il linguaggio certamente non bocconiano che utilizza per apostrofare i politici (e non solo quelli), ne screditano il Movimento definendolo violento, assurdo, un branco di fuoriusciti dalla nobile e culturale Sinistra che arranca nel nostro derelitto Paese. Un alter ego del duo "Bossi-Berlusconi", un loro degno compare, uno che con le sue stupidaggini rischia di far vincere la Destra a piè sospinto. Non se ne occupano però i vertici, che del resto mai potranno ammettere timori verso la sua figura, ma lo lasciano fare ai loro giornali, ai loro blog, ai loro sostenitori che, caso vuole, utilizzano lo stesso linguaggio del Beppe genovese.
E' de L'Espresso l'ultima campagna stampa, ripresa a più voci da molti blog, relativamente agli estratti di alcuni spettacoli di Grillo volti a screditare l'operato (ora si politico) del comico genovese che, proprio per l'ardire, dovrebbe evitare un campo a lui sconosciuto come quello politico.
Si sa che la memoria è corta, e proprio la Sinistra ha rapidamente riposto nei meandri della mente oscura alcune esternazioni di leader indiscussi: basti pensare a "Il Dito nell'occhio", rubrica tenuta su Liberazione da Nichi Vendola che non lesinava invettive contro personaggi come Emma Bonino, Diliberto o D'Alema. O lo stesso Max, eroico simbolo della Sinistra, che non ebbe timori ad attaccare l'italica stampa e che in un lontano 5 maggio del 1997, a Montecitorio sancì "Con validità erga omnes, con valore perpetuo: quello che scrivono i giornali è sempre falso" (ricorda qualcuno?).
Insomma, la Sinistra, più che cercare un altro nemico da attaccare, dovrebbe forse guardarsi dentro per capire cos'è diventata, quali valori trasmette, quali messaggi può inviare ad una popolazione stanca che attende da anni un Messia che sappia parlare al cuore senza primarie o secondarie, lottando per la difesa dei diritti dei più bisognosi e non del mantenimento del cadreghino, perchè in fondo la politica italiana, che la si guardi da Destra o da Sinistra, è un po' tutta uguale: una poltrona, un po' di potere e tutti quei vantaggi personali che da esso derivano. Non è forse così da Roma a Torino, da Catania a Saluzzo ?
E allora ben vengano altri cento, mille Beppe Grillo che, in un afflato di populismo, sappiano ridare fiato e voce a chi, in questo nostro povero Paese, ormai non l'ha più.

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