lunedì 4 febbraio 2013

Davanti a San Silvio


Che fossimo di fronte ad una sorta di imbonitore capace di mistificazioni degne del Mago Forest non avevamo dubbi, ma l’ennesimo colpo di scena sciorinato di fronte ad una platea di seguaci rimbecilliti dal loro messia e disposti persino ad un’ignobile standing ovation da spettacolo degli Oscar, ha qualcosa che travalica la semplice genialità e sconfina nel surreale.
Mentre gli altri passano il tempo a scambiarsi insulti e minacce di non coalizione (ma vedrete se Bersani non accoglierà nel materno grembo Monti e la sua banda del buco), lui, il Re Mida di Arcore, sale sul palco del Bagaglino e ben sapendo il livello cerebrale del popolino da imbonire, caccia dal cilindro il colpo a sensazione, il punto di non ritorno che in un sol colpo annichilisce tutte le altre proposte: “Vi ridò i soldi dell’Imu”.
Fantastico !! San Silvio Martire da Arcore, dunque, non solo si limiterà ad abbassarci le tasse, ma addirittura ce le ridarà indietro, con bonifico o contante in qualche sportello non ben identificato restituendo al popolo quell’intera Imu ingiustamente versata dagli italici contribuenti.
Alla Sinistra ora non rimane che una mossa: candidare come premier Andersen, perché se il popolo italiano continua a credere alle favole, allora tanto vale porre sul trono il principe di questa materia, un principe che però rischia pesantemente di essere superato in fantasia dall’ottavo dei sette Nani. Non è forse lui, infatti, che ha fatto credere ad un intero parlamento che Ruby era la nipote di Moubarak ? E non è lui che ha promesso la cancellazione del bollo auto, la creazione di un milione di posti di lavoro (se consideriamo le olgettine, qualche posto comunque lo ha creato) e altre filastrocche immortalate sugli infiniti contratti firmati in casa Vespa?
E non è forse attrbuibile alla sua genialità la capacità di uscire magicamente dai processi non come vinto o vincitore ma come prescritto facendoci credere che la prescrizione rappresenta un’assoluzione ?
Non mi stupirei se anche il duomo calatogli pesantemente sulla plastica guancia fosse stata l’ennesima trovata teatrale di un pifferaio che, col soave suono del suo strumento, ha riportato in seno tanti piccoli topolini di verde vestito (La Lega, che coerenza !!) e, con ogni probabilità, riuscirà ad abbindolare un altro buon trenta percento di italioti pronti a credere al principe azzurro e alla favola a lieto fine, sempre che ci possa essere un lieto fine con siffatto protagonista.
Già, l’Imu: se non fosse che siamo in Italia, di fronte ad un’uscita del genere non rimarrebbe che catalogarla tra le battute più riuscite di un comico di Zelig; ma siamo in Italia appunto, un paese dove i politici fanno i comici e che da vent’anni crede a simil frottole andando ben oltre alla soglia di un insano masochismo.
Se proprio qualcosa bisogna restituire a questo Paese è la dignità, la sovranità popolare, la credibilità ed un futuro che in questi venti anni lor signori si sono avidamente divorati tra mazzette, vitalizi, tangenti, benefits immondi che per loro ha rappresentato il paese delle meraviglie, per noi la drammatica realtà quotidiana.
Rivogliamo un mondo del lavoro, una sanità ed una scuola decente, uno Stato che non sia Mafia e che difenda gli interessi dei cittadini senza schiavizzarli ai voleri del signorotto locale; vogliamo banche che aiutino le persone e non che le fottano, servizi che siano tali ed in favore della comunità, il diritto di vivere e morire (anche questo ci avete usurpato) a pari dignità.
Abbiamo bisogno di serietà, non di buffonate che altro non fanno se non inasprire l’astio nei confronti di una classe politica  inadeguata nel suo insieme per un paese considerato civile; e se proprio in una favola dobbiamo vivere, allora è giunta l’ora di ripulire i verdi prati degli orchi, delle streghe e di tutti quegli esseri immondi che hanno trasformato l’incantato bosco nell’inquietante selva oscura in cui ci troviamo costretti a sopravvivere.

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