sabato 20 febbraio 2010

Trenitalia ? Un Supplizio


Se Lucio Battisti avesse scelto il treno per raggiungere la sua amata nella canzone 7,40, l’avrebbe certamente già trovata tra le braccia di qualche giovine virgulto e il fiore nascosto nella valigia sarebbe spirato per raggiunta anzianità. E quale treno potrà aver mai preso il Generale di De Gregori che “mezzo vuoto e mezzo pieno va veloce verso il ritorno” ?

Certamente non ha utilizzato il servizio di Trenitalia, che di vuoti ha solo gli spazi di lunga attesa sui marciapiedi e di veloce il disco con voce flautata che ripete all’infinito “ci scusiamo per il disagio”. Ieri i treni si sono fermati, per un giusto ed indiscutibile sciopero, dalle 10 alle 14, ma alle 18 è ripartita la solita pantomima, con una media dei ritardi di 30 minuti circa. Effetto dello sciopero direte voi ? No, normale amministrazione per chi fa vita di pendolare sulle linee Torino Cuneo o Torino Savona. E a Torino un treno dato in partenza alle 17,35 veniva annunciato fermo per guasto tecnico e si consigliava i passeggeri di salire su quello in partenza alle ore 18 per poi farli tornare su quello delle 17,35 che forse partiva e via così, con un’orda di persone che continuava a correre da un binario all’altro senza sapere esattamente cosa sarebbe successo e soprattutto a che ora sarebbe mai arrivato a casa. Routine dicevo, perché con Trenitalia la vita del pendolare è più avventurosa e rischiosa di quella di Indiana Jones perso nella Valle dei Templi alla ricerca del Sacro Graal. E se Soprano si vergogna per la pulizia dei treni, si figuri noi che costretti a scomodi viaggi in piedi e continui ritardi consumiamo parte della nostra giornata, per obbligo e non per piacere, su vagoni fatiscenti dove d’inverno non funziona il riscaldamento e d’estate sono bloccati i finestrini nell’attesa di rivedere le luci di una stazione d’arrivo che paiono non arrivare mai.

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