domenica 21 febbraio 2010

Amici trionfa a Sanremo

I direttori di orchestra gettano al vento, in segno di protesta, i loro spartiti; la conduttrice lancia un “Nooo” che è come un malefico presagio per quello cha sta succedendo. Il pubblico ulula, sbraita, lancia strali di vergogna all’indirizzo di ignote persone che hanno espresso il loro democratico (?) voto.

No, non siamo al Comunale di Torino dopo l’ennesima ed inattesa sconfitta dei Granata di Colantuono, ma in quello che viene considerato il Tempio della musica leggera italiana, il teatro Ariston di Sanremo. E’ lì che l’ennesimo scempio di una televisione fasulla e ingannatrice compie il suo atto portando all’apice i due ripescati che, potere del televoto, si trovano a contendersi lo scettro di re della canzone italiana. A vincere è Valerio Scanu, come a dire “Amici” a conferma della talentuosità di uno show che fa più rumore per le polemiche sterili tra i cosidetti “Professori” (ma che cosa vogliono insegnarci, che nella vita l’insulto è meglio del dialogo ?) che per la bravura dei suoi partecipanti, e a questo punto il dubbio che il Festival sia una brutta appendice del programma di punta di Canale 5 è più che lecito. Ma se l’argento (obbligata citazione in periodo olimpico) finisce nelle mani di Emanuele Filiberto e della sua melliflua dichiarazione d’amore all’italica terra, non ci resta che far nostra una citazione di Andreotti che “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”, convinti che il prossimo anno toccherà a qualche bambino canterino di Gerry Scotti o a qualche tronista che non ha trovato spazio nell’elegante ed entusiasmante salotto della Toffanin.

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