Vive la France, ci verrebbe da gridare dopo la solare apparizione di Laetitia Casta in Accorsi ai premi Cesar, gli Oscar d’oltralpe. La splendida mamma e top model trentaduenne ha mostrato al mondo intero come le gravidanze (ben tre) non alterino, ma anzi rendano forse più dolce, il corpo di una donna, e che donna.
Laetitia come Eva si è presentata, illuminando a giorno il Teatro du Chatelet di Parigi, lasciando trasparire tutta la generosità del suo flessuoso corpo, coperto solo da un sottile velo nero sui quali i pizzi non riuscivano a nascondere nulla, perchè nulla volevano nascondere. Le si perdonerà la chioma “a cofana” (come direbbe Anna Marchesini) e un gonnellino di discutibile fattura (a volte l’alta moda genera anche orrori) al cospetto di contanta grazia e in un mondo dove ormai apparire conta più che essere. Certo, un tempo il fascino di una donna si misurava con abiti che giocavano al “vedo e non vedo” e lasciavano spazio alla fantasia di noi maschietti; al giorno d’oggi di fantasia ce n’è rimasta poca e per la classe, prego, ripassare un’altra volta…
Laetitia come Eva si è presentata, illuminando a giorno il Teatro du Chatelet di Parigi, lasciando trasparire tutta la generosità del suo flessuoso corpo, coperto solo da un sottile velo nero sui quali i pizzi non riuscivano a nascondere nulla, perchè nulla volevano nascondere. Le si perdonerà la chioma “a cofana” (come direbbe Anna Marchesini) e un gonnellino di discutibile fattura (a volte l’alta moda genera anche orrori) al cospetto di contanta grazia e in un mondo dove ormai apparire conta più che essere. Certo, un tempo il fascino di una donna si misurava con abiti che giocavano al “vedo e non vedo” e lasciavano spazio alla fantasia di noi maschietti; al giorno d’oggi di fantasia ce n’è rimasta poca e per la classe, prego, ripassare un’altra volta…
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