mercoledì 24 marzo 2010

Non scherziamo con il Cancro

Ho inviato stamane, lasciando che l'incedere lento del fiume della calma sbollisse i miei ardori, questa e-mail al Ministero della Salute (urpminsalute@sanita.it) per esprimere lo sdegno mio e di tante altre persone per quanto proferito dal nostro Presidente del Consiglio in materia di lotta ai tumori. Pur conscio che non servirà a nulla e che come tante altre e-mail verrà cestinata, ritengo doveroso, in difesa di chi ha purtroppo dovuto soccombere al male, inviare questa rimostranza.

Esimio Presidente del Consiglio,



ho atteso tre giorni prima di scriverLe questa lettera sia per valutare l’opportunità di farlo che, ed è forse il motivo principale, per far sbollire gli ardori che mi avrebbero probabilmente depistato e fatto scivolare in uno sproloquio nei Suoi confronti.Premettendo che La considero persona intelligente, mi chiedo come Lei possa mettere a repentaglio cotanta intelligenza con parole come quelle proferite sabato scorso dal pulpito romano: ma davvero ha la certezza che in tre anni, il Suo Governo, sconfiggerà anche il cancro ? Vede, caro Presidente, mentre Lei vinceva la Sua personale battaglia contro il male oscuro, c’era chi purtroppo la battaglia la perdeva tra sofferenze atroci e una lenta ma inesorabile agonia che l’avrebbe purtroppo portata a spegnersi: mia madre. Ho visto per quattro lunghissimi anni cosa vuol dire essere malato di cancro, passando da operazioni a chemioterapie che sono risultate, purtroppo, palliativi inefficaci a salvarle la vita. Provo disgusto, e glieLo dico con tutta la mia forza, nel tastare con mano la Sua superficialità su temi così delicati; farà un Lodo il Ministro Alfano per sconfiggerlo, oppure toccherà all’armata Bertolaso sfidarlo in singolar tenzone ? La prego, caro Presidente, dall’alto della Sua carica pensi a debellare i tanti tumori di questa nostra Società e lasci agli specialisti, magari non tagliando i fondi a Ricerca e Sanità, il compito di trovare una soluzione al male del secolo, se mai una soluzione esista. E La prego, a nome non solo mio, ma di tutti quelli che vivono la pena di questa malattia e dei loro cari, la cui sofferenza purtroppo conosco bene, di non fare più campagne elettorali prendendosi burla del dolore delle persone.
In fede
Alessandro Gallo

1 commento:

  1. Alessandro, che dirti. mi trovo in difficoltà, perchè davanti al dolore ogni altra cosa, inclusa la fede politica (fede poi, che parolone) svanisce. non nascondo la mia ideologia politica, e trovo che Berlusconi ci abbia, almeno in parte, salvato dal totale tracollo. ma capita a chiunque di sbagliare, di esagerare, e quando sei così in alto non hai bene la percezione di cosa viviamo noi, ogni giorno, qui in basso. il dolore, arcigno, sadico, lo viviamo solo noi, noi che non ci possiamo permettere le cliniche private americane, noi che vediamo cos'è una chemio, tu, che purtroppo sai cosa vuol dire avere un parente malato. cosa dirti, consideriamolo uno scivolone, come magari le corna in quella famosa fotografia...sono umani anche loro, anche se di umanità non sempre se ne intendono a pieno...eppure il dott.Berlusconi di dolore ne ha avuto, sia fisico che morale..lo ritengo abbastanza forgiato da essere anche capace di capire cos'è la sofferenza fisica.non sentirti offeso, capita di sbagliare.. a chiunque. anche a chi porta avanti una nazione.
    grandi saluti.
    Margherita

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