venerdì 16 aprile 2010

Io sto con Emergency

Io sto con Emergency, e lo scrivo a chiare lettere. Non mi interessa il colore delle sue bandiere, perché l’unico colore che vedo è il rosso del sangue e della vergogna di quanto sta accadendo. Io sto con Emergency perché sono là, dove la gente soffre, pronta ad alleviar loro le pene senza false ideologie e falsi miti.

Sono in mezzo alle guerre, in mezzo alla disperazione e non in qualche salotto a disquisire di banche o palpeggiare l’escort di turno. Si, ho detto guerra, perché passi chiaro il messaggio che in Afghanistan vi è una guerra in corso, e così in molti, troppi altri Paesi. La si chiami col suo nome, e non Missione di Pace, perché dove opposte fazioni si sparano, lì c’è guerra. Una guerra al terrorismo, a chi minaccia la libertà dell’intera umanità, ma pur sempre una guerra, con vittime spesso innocenti che Emergency prova a riportare in vita, a ridar loro un sorriso e una speranza. E mi vergogno di un Paese che sminuisce e demonizza il loro operato, che ci mette una settimana per mandare una letterina a Babbo Natale Karzaj per chiedere il perché tre ragazzi sono stati arrestati e sballottati per l’intera nazione come merce da viaggio. E mi vergogno di chi, sulle pagine dei loro giornali, li definisce dei probabili “Pirla” (oltreché probabili terroristi s’intende) o“semplicemente dei ragazzotti un po’ coglioni, scusate volevo dire ingenui” e che sparano a zero su Gino Strada reo, a loro dire, di fare politica e rappresentare uno scomodo avversario per tutti. Se fare politica vuol dire raccontare la verità di luoghi dilaniati dai potenti della guerra e contro di essi schierarsi (lo fece anche in Kosovo per par condicio), allora ben venga questa politica, molto più seria e molto più vicina alla gente dell’italico teatrino dei Pupi Siciliani. Ecco perché sto e starò sempre con Emergency, a prescindere dall’innocenza o colpevolezza dei tre italiani arrestati: per non trovarmi domani sottocasa una loro tenda pronta ad accogliere i feriti e i morti della nostrana scempiaggine.

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