martedì 27 aprile 2010

Italia's Lost Talent

Oh Mio Dio, delle chiappe che cantano. E poi un violinista monco che afferra l'archetto facendo sbucare dalla patta l'indice (almeno spero fosse l'indice). Non paghi, arrivano pure le cubiste extralarge (con tanto di Ops alla Ilary Blasi) e le orecchie che si muovono a ritmo di musica.

E poi noi eravamo ridicoli quando in campeggio ci gonfiavamo di coca cola per un concerto in La Minore di soli fiati o, rischiando di trasformarci in torce umane, avvicinavamo l'accendino al real deretano per vedere chi "soffiava" più forte. Italia's got talent si intitola l'ultimo format, ovviamente non originale, scelto per duellare con la pochezza dell'Isola dei Famosi. Un duello a colpi di chiappe (scegliete quelle che più preferite), scempiaggini e volgarità degno tassello di una televisione ormai a corto di idee e di buon gusto. A vedere gli italici programmi pare che la fortuna, qui da noi, non manchi: da Ciao Darwin alle Pupe, dalle Isole ai Talenti, il filo conduttore pare essere quello dei perizomi indistintamente esibiti al pubblico; ma al di là di questo è lo spessore da caserma che lascia perplessi, l'esibizione di un talento inesistente quando questo lo si può trovare nelle cantine e nei teatri di periferia dove, con un po' di buon gusto e di capacità, vanno in scena spettacoli degni di tale nome. Del resto, in una televisione invasa dalle Toffanin e dai tronisti, da bambini illusi di diventare famosi e reduci dei Grandi Fratelli, non possiamo pensare di trovare anche la qualità; anzi quella arriverà sicuramente con "Le Velone", nella speranza che almeno lì, il perizoma, venga bandito.

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