giovedì 8 aprile 2010

Le Iene vs. Internet ?

Siamo forse di fronte ad un subdolo attacco alla libertà di Internet o è figlio di una denuncia sociale anacronistica e un po’ demodè ? Ieri sera Le Iene hanno proposto lo, mi si perdoni, scontato servizio sui giovani vaganti nel pianeta internet che rischiano di cadere nella trappola del pedofilo di turno o di uno dei tanti aberranti siti pornografici di cui si popola la rete.

“Social network e siti porno” hanno ripetuto in coro i ragazzini intervistati alla domanda su che cosa fanno quando navigano. Premettendo che adoro Le Iene per le battaglie sociali che portano avanti e che sono state anche utili per stanare molti mali della nostra società, voglio dare una valenza positiva anche al servizio di Angela e Marco sperando che questo suoni come un campanello di allarme per genitori “sbadati” e per una società che spesso li obbliga ad abbandonarli davanti ad un video. Sarebbe grave, invece, se fosse partita una campagna moralistica contro uno strumento di libertà (chiedere al popolo cinese per avere referenze in merito) dove, oltre a siti porno e social network, si possono trovare anche informazioni, notizie e approfondimenti spesso dimenticati dai mezzi di comunicazione, siano essi televisioni, giornali o, quel che è peggio, programmi scolastici. In quella direzione, viste le carenze della struttura scolastica italiana, debbono essere indirizzati i nostri figli e questo ruolo non può spettare ad uno strumento, ma a chi quei figli deve seguire nella crescita. La pornografia, in fondo, è sempre esistita: un tempo circolava nelle edicole o in qualche sala cinematografica (i famosi lunedì del Porno) e, pur se meno facile da raggiungere, era lì pronta a trascinarti nel suo mondo misterioso e tentatore; ora, sebbene basti un semplice click, abbonda in ogni dove, compresa quella televisione che trasforma in star pseudo soubrette e veline che in mancanza di abilità particolari donano generosamente le loro forme ad anelanti telespettatori. Quale soluzione allora adottare per dare ai propri figli un’alternativa al sacrilego mondo della rete ? Scartando la televisione (sarebbe troppo alto il rischio di trasformarli tutti in tronisti o aspiranti opinionisti dalla D’Urso) si potrebbe tornare a vecchi metodi quali l’oratorio o il doposcuola: ma siamo sicuri che quei luoghi siano meno pericolosi di Internet ?

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