venerdì 7 maggio 2010

Fiorello e la stazione che non c'è

L'altro giorno, mentre mi recavo a prendere il solito trenino per Savigliano, mi sono ritrovato in stazione con gente che pareva provenire da un altro mondo, come se il Doc mi avesse sbattuto dentro la macchina di ritorno al futuro. Un treno recuperato da qualche museo, persone vestite come se fossero i primi anni '30... e una stazione che con essi perfettamente si inquadrava. Stavano girando la scena di una fiction, Il bandito ed il campione, che narra la storia di Costante Girardengo e Sante Pollastro e che avrà, come protagonista, il re delle fiction, al secolo Beppe Fiorello.


Felice per tutto questo: da un po' di tempo Saluzzo viene spesso utilizzata come scenario per film dal sapore antico per la bellezza del suo centro storico, per la storia che quelle antiche mura trasudano; e anche la stazione ferroviaria è spesso illuminata dai fari di un set, come ad esempio quelli del baglioniano Questo piccolo grande amore. E' praticamente perfetta per girarci un film d'epoca: abbandonata, decadente, con grandi porte sconquassate, è stata lasciata ormai da tempo al suo triste destino da Trenitalia e dall'indifferenza generale. Stride il bar, accogliente e moderno e gestito con buon gusto, perchè il resto ha veramente il sapore di ultima frontiera, di punto d'arrivo per quel treno per Yuma. Certo, un po' di difficoltà a girare le scene l'avrà avuta il regista della fiction: due cartelloni elettronici da nascondere, la voce via telefono che annuncia l'immancabile ritardo, le scritte sui muri contro il ferroviere brufoloso e, least but non last, la carcassa della littorina lasciata sui binari a ricordarci che, tutto sommato, poteva andarci peggio. E così, dopo ventidue anni di su e giù con il trenino (escluso la domenica perchè il treno osserva il turno di riposo) e un numero indecifrabile di petizioni (inutili) firmate, ho capito che dovremo immolare la speranza di avere un serio collegamento con il mondo alla memoria degli spaghetti western di Enzo Barboni: non ci proietteremo nel futuro ma avremo un meraviglioso scenario per il carretto da traino del nuovo Trinità.

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