lunedì 11 aprile 2011

I Naufraghi d'Europa

Siamo i veri naufraghi del Mediterraneo ma per favore, non urlatelo troppo o qualcuno potrebbe crederci. Potrebbe arrivare il politico di turno che, per sbolognare il problema, ci rilascerebbe un passepartout per il cielo, un salvacondotto di sei mesi che ci renderebbe improvvisamente liberi cittadini in libero Stato, per poi essere ricacciati indietro perchè quel foglio nulla sarebbe più che carta straccia. 
E saremo costretti così a rimanere nella Patria che, malvolentieri, scegliemmo come meta dei nostri sogni e della nostra libertà, costretti invece, moderni Ulisse, a vagabondare in attesa di essere ricacciati nella nostra miseria.
L'Europa non ci ama, ma non servivano i salvacondotti di Maroni per farcelo capire. L'Europa ci schiena rendendo alla nostra classe politica la stessa sonante moneta con la quale, in questi ultimi anni, l'abbiamo pagata.
"Usciamo dall'Europa" è il grido disperato del Ministro ferito, ma non c'è bisogno di agitarsi molto perchè già loro ci hanno messo alla porta.
Siamo nella terra di nessuno, vagabondi di un Mediterraneo in fiamme che ci sputa addosso le nostre miserie, la nostra pochezza, la nostra superficialità; e di una politica voltagabbana, credendoci più furbi, paghiamo ora le pesanti conseguenze scoprendo nel mare magno del Vecchio Continente disastrato nemici inattesi e feroci.
E se scappano le prestigiose griffe nostro vanto nel mondo e sempre più gente scende in piazza a protestare per un futuro che non c'è, non preoccupatevi e sventolate con fierezza il vostro Tricolore mentre la vostra Patria affonda, ma forse ancora non ha toccato il fondo di un abisso chiamato indecenza.

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