giovedì 21 aprile 2011

Il Volo di Peter


L’hanno visto rantolare, colpito mortalmente mentre si librava in volo sui verdi prati dei  giardini di Kensington, miseramente derubato dei suoi sogni, e non solo di essi. Peter è lì, disteso e affranto, come mai lo era stato prima, un colpo ferale sferrato da mano che credeva amica e che invece ha atteso di vederne le spalle per tradire ciò che un amico non tradirebbe mai.
Peter Pan non vola più ed i suoi sogni, ora sono incubi notturni che lo hanno riportato nel mondo del reale, dove le sirene sono quelle di un’ambulanza che squassa il silenzio della notte o gli ingannevoli richiami, le allettanti promesse che solo ad un cuore puro, innocente come il suo potevano portare miserrimo inganno.
Caduto, con le ali spezzate, con il conto di una vita che non gli permette di essere diverso dagli altri, di coltivare sogni, perché nel mondo reale chi sogna è debole, è perduto, è vittima dell’odio e della falsità che immancabilmente lo circonda.
Già altre volte si sentì perduto quando la violenza della vita presentò ai suoi trasognanti occhi il conto salato degli ameni inganni, il triste e doloroso declino delle persone a lui più care o il fango gettatogli addosso solo perché non allineato ad un sistema, ad un modo di agire e di pensare che non si confà a chi la realtà se la ricama sulla pelle senza seguire schemi e dettami di un mondo che pare non appartenergli.
Cadde e si rialzò; poi fu di nuovo colpito dalla ferrea mano del Capitan Uncino, ma la ferita fu presto rimarginata con l’amaro sapore delle lacrime, quelle stesse lacrime che ora solcano il suo viso di eterno bambino misto al sangue di ferite che l’umana cattiveria gli ha inferto.
Ma si rialzerà Peter Pan, anche questa volta sarà più forte dei suoi detrattori e di squallide sirene a cui, certamente, non crederà più. Si leverà in piedi con quel macigno sulle spalle che ha distrutto il suo mondo e reso polvere i suoi irrefrenabili sogni e continuerà nel suo cammino verso l’isola che non c’è perché questo è il suo destino, la strada da percorrere. Avrà al fianco la sua Wendy ed un fardello di sogni infranti, ma a chi avrà la fortuna di incontrarlo dedicherà sempre il suo sorriso e tenderà l’amichevole mano.
Peter Pan, in fondo, è fatto così: che siate orchi o sirene, pirati o piccoli bambini trasognanti a lui non importa: siete uomini, e questo basta per farlo ancora volare nel cielo azzurro del suo fantastico mondo.

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