lunedì 4 aprile 2011

La Signora dei Rimpianti


A vederla ieri sera nella singolar tenzone contro la Roma, uno scontro che per anni rappresentò una sfida tricolore e che ora si è ridotta ad una vana speranza di Champions League, i rimpianti del popolo juventino prendono sempre più forma. La vittoria conquistata all’Olimpico in una partita bella e combattuta, d’un sol colpo potrebbe cancellare dubbi ed incertezze di una stagione sempre vissuta sul limite di un fallimento totale che solo di tanto in tanto si trasformava in tripudio. Possibile che quella squadra fosse la stessa sbeffeggiata a Lecce o in casa col Palermo o travolta a Napoli, tanto per citare solo alcuni degli episodi di questo triste calvario ?
Si, possibile, anzi probabilissimo. Perché se una rondine non fa primavera non può essere certo una vittoria contro l’altalenante e spesso improponibile Roma di quest’anno a far cambiare di un sol colpo il giudizio su questa fallimentare stagione. Forse i saldi di fine stagione inducono i ragazzi a mettere qualcosa in più per dimostrare che nel futuro progetto di rinascita bianconera (sempreché esista questo benedetto progetto) possono trovare casa, ma forse più semplicemente siamo di fronte ad una squadra che trova motivazioni nelle grandi sfide e, giocando sulle ripartenze quando viene attaccata, esprime il meglio.
Certo, dalla Juventus non ci si può aspettare di giocare come una provinciale che si arrocca in difesa: il blasone, la storia impongono che sia lei a fare gioco, soprattutto in quei campi dove una parvenza di timore reverenziale ancora esiste. Per imporsi, ci vogliono giocatori in grado di farlo, lontani dalle amnesie tecnico tattiche che troppo spesso hanno offuscato le prove del gruppo di Del Neri.
Soprattutto ci vogliono uomini che diano il meglio sempre, non solo quando la terra attorno a loro si fa arida e bisogna dimostrare di poter essere un tassello importante di una grande squadra.
Si succederanno nomi, giocatori e tecnici che rappresenteranno il domani bianconero, e tra questi alcuni dei protagonisti della notte romana potranno certamente trovare posto; ma non potranno mai bastare una semplice partita, un tardivo risveglio, una grinta finora sopita per far credere a milioni di tifosi che, domani, costoro saranno la spina dorsale della squadra che un tempo fu. 

Nessun commento:

Posta un commento