martedì 3 maggio 2011

Ed Io sto con Roby

Due goal a Bari per scavalcare la leggenda Baggio ed entrare nel gotha del calcio nostrano come quinto realizzatore di tutti i tempi, dietro a nomi che al solo pronunciarli si rabbrividisce. Francesco Totti, 206 goal con l'inossidabile maglia giallorossa, mette nel mirino la coppia Altafini - Meazza distanti solo dieci misere realizzazioni, robetta da nulla per il fuoriclasse del quartiere di Appio Latino al quale forse non riuscirà di strappare lo scettro di Piola, distante settanta goal ed un calcio molto diverso da quello attuale. 
Subito scatta, con gli applausi di rito, il paragone immancabile ed il solito sondaggio per chiedere all'Italia pallonara se sia meglio Totti o Baggio, sapendo che spesso l'onda emotiva di un risultato appena raggiunto sposta inevitabilmente l'asse del giudizio verso il fresco contendente. Ognuno così avrà la sua motivazione, di colore di maglia, di semplice simpatia, magari colorando il tutto con un giudizio tecnico che francamente è risibile se utilizzato tra due fuoriclasse di cotal livello. Meglio Roby o Francesco allora ? Mi scuso in anticipo con i supporters giallorossi, ma voto Baggio tutta la vita. Voto la poesia, la serietà, l'immagine di un giocatore che è volato sopra tutte le contraddizioni del nostro calcio ritrovandosi amato da sponde che nella quotidianità pallonara si odiano, ma che sul suo nome, sulla sua classe cristallina convergono inevitabilmente. Non che questa faccia difetto all'ottavo Re di Roma, ma troppo spesso l'immagine del Capitano è stata offuscata da atteggiamenti discutibili, dallo sputo a Poulsen alle recite "poco signorili" verso gli avversari, dai calcioni a Balotelli (ed altri a libera scelta) alle "passeggiate" poco romantiche su avversari stesi a terra, atteggiamenti che stridono con l'immagine del campione in senso lato. Certo, si dirà che guardando ai risultati Totti è stato campione del mondo (anche se non protagonista) mentre Baggio quel titolo lo ha solo sfiorato (ma ci ha trascinato verso una finale che col solo Sacchi ci potevamo sognare); ma pur rimanendo meno vincente, il Divin Codino è riuscito ad ammaliare un'intera generazione e ad essere un esempio perchè cadere e rialzarsi, essere messo in discussione e rispondere coi risultati ai suoi detrattori (ricordate Ulivieri che a Bologna disse che con Baggio sarebbe retrocesso in B?) è prerogativa dei grandissimi, ed in questo il fuoriclasse di Caldogno lo è stato di più del pur bravo capitano giallorosso.
Viva Baggio e viva Totti, dunque: nella speranza che l'impoverito calcio italiano sappia a breve riproporre dualismi di questo livello senza obbligarci a rimpiangere sempre il passato.

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