lunedì 31 ottobre 2011

Un Nuovo Re

Tuttosport lo ha definito, a tutta pagina, il nuovo Re, ma forse è ancora troppo presto per elargire corone e promuovere qualcuno ad incerta nobilità. Claudio Marchisio, il giustiziere di Milan ed Inter, il nuovo orgoglio della Juventus, è certamente un giocatore dal grande futuro, ma che ha rischiato non poco di lasciarselo alle spalle o di consolidarlo con altre maglie indosso, e non con quella bianconera.

Se solo quattro anni or sono Ranieri, si proprio quel Ranieri vituperato e cacciato senza infamia, non avesse deciso di puntare su di lui anzinchè seguire le indicazioni societarie che lo volevano far maturare ad Empoli o in altre realtà di provincia, probabilmente ora di Marchisio si parlerebbe con rimpianto e come dell'ennesimo flop di mercato di una dirigenza poco lungimirante e sempre alla ricerca di un colpo mai realizzato.
Claudio invece è rimasto, ha attraversato i più bui momenti della storia bianconera, e ora pare essersi deciso a prendere Madama per mano e riportarla ai fasti e ai livelli che la più gloriosa società calcistica italiana merita.
Certo, è ancora presto per parlare di scudetto o di ritrovata competitività; 9 partite, un primato sul filo del rasoio e soprattutto un trittico a venire che più di ogni altro potrà dirci se la Vecchia Signora è tornata o se sia stato l'ennesimo fuoco di paglia. Napoli, Palermo e Lazio: tre grandi sfide che attendono la compagine di Mister Conte e che sapranno raccontarci più delle parole la forza di questa squadra.
Per intanto però ci si gode questo Marchisio che sempre più ricorda il grande Tardelli (anche se mille passi ancora si dovranno compiere per essere vicino al fuoriclasse toscano) e soprattutto una squadra che gioca per vincere, che cerca di imporre il proprio gioco e che in poco tempo ha almeno avuto il merito di cancellare le nefaste domeniche di Mister Del Neri e di una squadra che pareva scendere in campo più per non perdere che per ribadire di essere la Juventus.
Un primato, dunque, che richiede conferme e che in breve tempo si potrà capire se credibile o meno; e un nuovo re, forse, una nuova bandiera che potrebbe garrire nel vento nel momento in cui quella del grande capitano sembra essere stata definitivamente ammainata da una dirigenza scarsamente riconoscente nei confronti di chi la storia di questa squadra l'ha scritta con classe e sudore: Alessandro Del Piero.
  

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