lunedì 14 novembre 2011

Il Sogno e l'Incubo

Ed io che pensavo avessimo vinto di nuovo i Mondiali di Calcio. Mi suonava strano però, perchè i mondiali si tengono ogni quattro anni e penso che sino al 2030 non saremo in grado di vincerne altri. Allora perchè tutta quella gente in piazza a cantare l'inno, a festeggiare con bottiglie di spumante e a far garrire al vento l'italico tricolore ? Forse perchè dopo diciassette anni di inferno il Diavolo aveva deciso di abbandonare ?
Fa specie vedere tanta folla che festeggia un atto politico, anzi un atto liberatorio che Re Silvio I (e speriamo ultimo) ha voluto dedicare, "con grande senso di responsabilità" alla sua Nazione.
E giù, tutti a festeggiare la sua dipartita politica e l'ascesa di Mario Monti, la nuova Provvidenza che dovrà salvare l'Italia dal debito pubblico e dal scintillante spread.
"Che bello", pensavo, "da domani tutto tornerà come prima". Torneremo una Nazione ricca e con prospettive di crescita, credibile agli occhi di tutto e di tutti e non dovremo più vergognarci di fronte al mondo. Cresceranno i posti di lavoro, le fabbriche centuplicheranno gli sforzi per ridare fasto e futuro a noi e ai nostri successori. Le tasse verranno equamente pagate da tutti, chi più ha più metterà, e i costi della politica verranno drasticamente ridotti.
Saranno i nuovi "Anni 60", quelli del boom economico (la cinquecento, simbolo di quell'epoca, già ce l'abbiamo) e i ristoranti torneranno ad essere veramente pieni di gente festante.
Insomma, sarà un'Italia diversa, definitivamente liberata da una tirannia (democratica comunque, perchè scelta dal popolo) che la inchiodava alla povertà e alla tristezza più profonda.
Viva Mario Monti, viva l'ex commissario europeo per la concorrenza, viva l'amico di Sarkozy, Merkel e Lagarde, viva il futuro che avanza.
Certo, qualche piccolo dubbio rimane: sentire Bersani e la Camusso che si attribuiscono la caduta da cavallo di Re Silvio non fa solo sorridere, ma spanzare dalle risate. Pensare che abbiamo una classe politica (tutta, senza distinzioni) non in grado di risolvere i problemi ma brava ad intascarsi stipendi faraonici solleva molte perplessità sul suo valore e sulla sua necessità, e pensare che un Governo venga costruito con persone non elette dal popolo ma imposte dal mondo finanziario, dai mercati, da quelle stesse banche che ci stanno spolpando adombrano non poco i bagliori del dì di festa.
Non è che ora le lacrime e sangue toccherà ai soliti versarle ? Non è che salveremo le banche e affonderemo chi già sta navigando in cattive acque ? Non è che manterremo tutti i privilegi della Casta mentre molti non arriveranno sempre a fine mese ?
Domande, dubbi, illusioni che solo il tempo e le mosse del nuovo Governo cancelleranno o confermeranno; per intanto lo spumante è finito, la realtà torna ad essere la stessa di venerdì scorso, e l'Italia un Paese non più schiavo del grande sogno berlusconiano, ma del grande incubo europeo. 

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