mercoledì 23 maggio 2012

Salvate Quel Treno

Sabato 26 maggio sarà, finalmente, il gran giorno. D'improvviso la dormiente Saluzzo si desterà, senza elmo di Scipio, provando strenuamente a difendere i residui brandelli di una linea ferroviaria dilaniata più dal menefreghismo dell'amministrazione locale che dalle strampalate FF.SS., ormai in costante declino su tutto l'arco del derelitto Stivale. Verranno bloccati treni che non ci sono più, ci si stenderà su rotaie ormai corrose dalla ruggine del tempo e probabilmente vicino a quella carcassa testimone di ciò che, per pochi attimi, non è stata una strage ma senza fugare il dubbio di base: perchè solo ora si sono imbanditi banchetti pro ferrovia ? C'è forse la paura, politica s'intende, che l'onda possa essere cavalcata da qualche nuovo movimento nascente (ogni riferimento a stelle luminose non è puramente casuale) ? E dove sono stati in tutti questi anni tutti quegli amministratori, comunali e provinciali, ai quali sono state sottoposte inutili raccolte firme ?

Già, inutili; ho vissuto personalmente il lento ed inesorabile declino di quello che un tempo era il nodo focale di un pendolarismo obbligatorio, vista la scarsa offerta lavorativa proposta dalla zona, ma soprattutto il disinteresse totale verso un isolamento che progressivamente prendeva corpo. Sparita la mitica figura di Bambi, la biglietteria diventava, come il resto della struttura, il ricovero per ragni vagabondi e per chi cercava un tetto di fortuna o un ricovero per altre attività meno lecite senza che niente, e nessuno, ostacolasse questo dissanguamento.
Le corse ridotte, la domenica senza treni, le attese per quella littorina che forse arrivava o forse no senza mai un riferimento, umano o meccanico che fosse, che ti spiegasse se potevi arrivare puntuale al lavoro oppure, per l'ennesima volta, dovevi ricorrere a mezzi di fortuna o al passaggio di qualche animo nobile.
Più di vent'anni a sentirmi raccontare che quello era un ramo secco, che non c'era gente che viaggiava (anche quando stavi in piedi perchè i posti erano tutti occupati) e firme, appelli, proteste mai raccolte o, almeno visti i risultati, mai ascoltati.
Adesso si muove la politica, tutti insieme appassionatamente su quel trenino per Yuma per dire no ad uno scempio, ad un isolamento che stride con la storia di una città che dovrebbe anche vivere sul turismo e che non può permettersi, per blasone, di vedersi tagliata fuori e derubata della sua linfa vitale.
Basterà ? Verrà fermata in tempo la scure di Cota oppure salperemo tutti su quell'autobus lanciato su una Saluzzo Savigliano con inevitabili rischi per il traffico ?
Al di là di quale corrente politica salirà sul carro del vincitore (dopo essere stata perdente sul tema per tanto, troppo tempo, poco importa questo aspetto), una cosa è certa: salvare quel treno significa salvare non solo quei tanti saluzzesi costretti a viaggiare, ma la dignità di un'intera città che, forse per la prima volta, si schiera in difesa dei diritti di molti suoi concittadini troppo spesso abbandonati al loro destino di anime raminghe.

2 commenti:

  1. Occorre un risanamento dell'intera classe dirigente; politica e delle singole Amministrazioni riguardanti i servizi pubblici. Le FS di altri tempi non avrebbero mai pensato a smantellare linee, specie se collegano città di una certa importanza come Cuneo, Savigliano e Saluzzo, quest'ultima, per di più, antica sede di Marchesato ed importante tappa d'itinerari culturali. La tratta da Savigliano a Saluzzo rappresenta, oltre che un collegamento fra due itinerari, uno dei quali, scelleratamente, reso monco fra Torino e Cuneo, anche un tassello per itinerari fra Cuneo ed Asti od Alessandria. Anzi, da Ingegnere, continuo a non comprendere perché a Savigliano, nodo ferroviario che dovrebbe essere cardine della mobilità nel Piemonte Sud Occidentale, sia stata preferita Fossano, essendo possibile raccordare Savigliano a Centallo passando per Genola e Levaldigi, con fermata anche all'aeroporto e, verso Nord - Est, con Marene e Bra, evitando l'inversione di marcia a Cavallermaggiore.

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  2. Che lo smantellamento sia anche stato "causato" perchè, ormai, interessa solo più l'alta velocità soprattutto dopo che è entrato in campo anche Montezemolo ? Itinerari culturali: Moretti e Cota cosa ne sanno di cultura ?

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