martedì 10 luglio 2012

Bufale Olimpiche

Nel Regno della Bufala, non intesa come mozzarella ma come notizia falsa volta ad attirare l’attenzione per nascondere l’immondizia che ricopre la nostra quotidianità, non poteva salvarsi l’ormai imminente manifestazione olimpica, trentesima ed ultima secondo il calendario dei Maya e le suggestioni sulla fine del mondo ormai imminente.
Notizie false che si rincorrono, attestati di virtuosismo assolutamente inesistente e sul fondo una semplice, amara realtà: il declino di un impero sportivo che giorno dopo giorno perde i pezzi proprio come questa Repubblica delle Banane.
Ma tornando a bomba, la Bufala d’oro, meravigliosa, spetta a La Stampa, capace di sbattere in prima pagina la super mamma Josefa Idem con un “Italiane da record alle Olimpiadi” che doveva invece essere lo spazio per un più realistico “Intesa San Paolo – Truffe da record in Lussemburgo” destinato miseramente a qualche trafiletto interno.

Ma come: se a Pechino erano in 133 e a Londra ci andranno in 127, dove sta il record di partecipazione ?

Si dirà: il record è la crescita della percentuale in rapporto ai maschietti, ma è tutto merito della "quota rosa" o demerito di chi non ha saputo, come ventidue pseudo eroi in mutande, a qualificarsi per le fasi finali ?
E qui, magicamente, veniamo al resto della stampa nazionale che saluta la riduzione del numero di partecipanti italiani ai giochi come una sorta di tributo alla crisi, all’austerity che sta schiacciando l’italico popolo che così, con quel fumo negli occhi, potrà dire: “Vedi che anche lo sport si sta ridando una dimensione” ?

Tutto falso, ovviamente, perchè quel meno 53 rispetto alla spedizione cinese ha ragioni tecniche, sportive, e non certo economiche.
Tralasciando la triste eliminazione della squadra di calcio (– 22 nel tabellino dei partecipanti), a ruota arriva l’atletica che presenterà 10 azzurri in meno (e quindi, parallelamente, 10 figuracce in meno) solo perchè non si è stato in grado di ottenere i minimi richiesti per organizzare la trasferta a Londra. Non preoccupatevi comunque: ne avremo sempre 39 di cui almeno 30 totalmente inutili alla causa, a meno che non si continui a vivere l’esperienza olimpica con il vetusto spirito decoubertiniano.
A pagar dazio sono poi la Vela (meno 7), la Canoa (meno 8) e qua e là sport di cui conosciamo l’esistenza solo perchè ogni quattro anni si tengono le Olimpiadi o perchè non disponiamo più del campione olimpico in carica (Bettini per il ciclismo, Cassina per la Ginnastica).
L’importante però è farci credere che Petrucci stia facendo un lavoro di moralizzazione e riduzione spese perchè almeno a tutti noi, quando ci sfileranno il 56% di già miseri guadagni dal portafoglio, sembrerà di vivere in un Paese equo dove l’elitè fatica come il popolino; ovvio che da tutto questo và esclusa la nostra meravigliosa classe politica, della quale però è meglio non parlare per evitare che parole male interpretate possano far salire ancora lo Spread.



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