
Mai nella storia di questa storica competizione, che vide la luce nel lontano 1924 a Chamonix, un italiano era salito sul gradino del podio, spodestando le storiche nazioni che avevano scritto interminabili pagini della Combinata. Una medaglia inattesa, almeno agli occhi disattenti di un pubblico convinto che sulla neve ci sia ancora Tomba, e che trasporta il giovane Alessandro nella nostra importante storia delle Olimpiadi Invernali. Ma se Pittin è nella storia, Armin Zoeggler certamente entra a pieno diritto nella leggenda. E’ vero, il bronzo può avere un sapore amaro se comparato alle attese di vittoria, ma centrare la quinta medaglia (2 ori, 1 argento e 2 bronzi) in cinque differenti Olimpiadi e costellando questo suo intramontabile cammino con infinite altre vittorie, non possono che ascrivere il nome dello slittinista azzurro nelle pagine epiche del nostro sport, con la speranza che ora tutta la sua sapienza e la sua bravura possano essere utilizzate al meglio per continuare a dar lustro a questa affascinante e pericolosa attività. Torna così il sorriso sui nostri volti ancora scossi dalla tragica scomparsa dell’atleta georgiano Nodar Kumaritashvili, ma soprattutto dall’assurda scelta di non fermare lo show e di scaricare sul povero ragazzo tutte le colpe per la tragica morte.
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