Match point. In gergo tennistico l’Inter, dopo la non certo epica vittoria contro l’ormai condannato Livorno, ha la possibilità sabato sera, nel big match romano, di chiudere i conti con questo campionato e rilassarsi in vista dei pressanti impegni di Champions League.
Crolla il Milan (1 punto in due gare) al cui recupero forse non avevano creduto nemmeno gli stessi giocatori, mentre tiene saldamente la silenziosa e graffiante Roma, brava a passare a Bologna e alla quale ora si chiede il miracolo di tenere vivo l’italico campionato. Un miracolo, però, la Roma lo ha già compiuto, e l’artefice è quel Claudio Ranieri troppo rapidamente liquidato dalla Juventus e che ancora una volta ha dimostrato come serietà, equilibrio e abnegazione al lavoro paghino. Senza il leader Totti, che pare non aver perso solo la voce ma anche una condizione fisica accettabile, ha saputo risollevare la squadra della Capitale dalle torbide acque di inizio stagione riportandola, giornata dopo giornata, ai livelli che le competono. Si, c’è stata la sconcertante eliminazione in Europa League, ma il Ponentino potrebbe soffiare violento su un’Inter che ancora deve dimostrare di aver abbandonato il lungo letargo nazionale e spazzar via le certezze sulla superiorità nerazzurra. E poi, proprio l'Olimpico, evoca lontani ricordi che ancora sono incubi per il popolo nerazzurro: era il 5 maggio, e quel dì un sogno si infranse fragorosamente.
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