giovedì 11 marzo 2010

Tu quoque Fiat ?

“Spero che quello che è successo alla Toyota non succeda mai né alla Fiat né alla Chysler. È un’esperienza davvero negativa. Spero riescano a gestirla”. Così parlò Sergio Marchionne, AD della Fiat, durante una visita lampo al Salone dell’Automobile di Ginevra.
Era il 2 marzo del 2010, e mai parole furono così profetiche. E’ di ieri la notizia che in Brasile l’ente che tutela i consumatori, e che opera all’interno del Ministero della Giustizia, ha imposto alla casa automobilistica italiana il richiamo di 40.000 Stilo, prodotte in Brasile dal 2004 al 2008, per difetti ai dadi della ruota posteriore. Oltre al richiamo, arriverà anche una salata multa di circa 1.200.000 Euro legate ai continui dinieghi (13 per l’esattezza) prodotti da Fiat sull’esistenza di questo problema che avrebbe causato 30 incidenti di cui 8 mortali. Al di là dei ricorsi che verranno fatti, e che speriamo dimostrino l’innocenza del colosso automobilistico, rimane il fatto che in un paio di mesi tre grandi case come Toyota, Nissan e ora Fiat finiscano nell’occhio del ciclone perchè i loro prodotti presentano difetti che minano l’incolumità delle persone, in una società in cui è ormai impossibile non usare l’auto. C’è da chiedersi se in controlli qualitativi giustamente imposti in tanti stabilimenti siano uguali in tutti i Paesi o se a farla da padrone siano sempre i costi e non i destinatari di tali prodotti: le persone. E se dobbiamo giustamente insistere in una campagna di sensibilizzazione e di punizione per chi non rispetta le regole della strada, chiediamo però anche a chi le macchine ci fornisce di darci la sicurezza e la certezza che ai 60 all’ora, per un “piccolo” difetto di fabbrica, non ci troviamo improvvisamente ed involontariamente ribaltati in un campo di grano.

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