lunedì 19 aprile 2010

Chi ha paura di Emergency ?

Marco Garatti, Matteo Pagani e Matteo Dell’Aira sono liberi, e questo è ciò che conta.
Lasciamoci alle spalle le polemiche da salotto tra politici ed Emergency, le accuse piovute sull’essere più uno strumento antigovernativo che di solidarietà umana, i volgari epiteti con cui certa stampa nazionale aveva definito i tre operatori: sono professionisti e non terroristi coinvolti in attività eversive contro il governo afghano. Evviva, restituita la libertà, Emergency torna ad essere per tutti quello che è, escluso l’ospedale di Lashkar Gah che, chiuso, non potrà più portare sollievo e salvare da sicura morte le troppe vittime di un’insulsa guerra. Una domanda però non trova ancora risposta dopo questo ennesimo, incomprensibile fatto: perchè Emergency fa così paura ? Perchè gli albionici sudditi della Regina, padroni di quella desolata landa, hanno ordito quello che, ad occhi neutrali, sembra essere una punizione contro l’associazione di Gino Strada ? Forse che i pruriti suscitati dalle sue capacità relazionali (ricordate la liberazione di Mastrogiacomo e Torsello ?) e dal suo ruolo pubblico siano troppo fastidiosi da sopportare? Certo, sappiamo tutti quanto sia “scomodo” chi vive in prima linea la drammatica realtà di una guerra e contro di essa combatta raccontandone le brutture e curandone le mortali ferite; ma la dura verità deve forse rimanere fuori da certi contesti per celare all’opinione pubblica nefandezze inenarrabili ? Se così fosse, ben vengano milioni di Garatti, Pagani e Dell’Aira allora: per quello che fanno, aiutando chi viene dilaniato nel corpo e nell’anima dalla dea guerra e dagli interessi che questa, inevitabilmente, porta con sé. “Poveri pirla”, forse, ma certamente uomini con la U maiuscola con un cuore ed un coraggio ignoto a tutti noi.

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