martedì 6 aprile 2010

Ciao "Mosca Bianca"

Niente più “bombe”, niente più pendolino. Maurizio Mosca, celebre giornalista sportivo, se n’è andato il 3 aprile portando con se un modo ironico e giocoso di parlare di calcio.

Amato da chi sa prendere le cose con la giusta dose di ironia, inviso ai puristi che in quello sport non trovano nulla da ridere: così era il giornalista romano, la cui popolarità esplose proprio in seguito ad una presunta “bufala” relativa ad un’intervista esclusiva rilasciatagli da Zico per la Gazzetta dello Sport, scoop smentito in diretta televisiva proprio dallo stesso giocatore che asserì di non aver mai incontrato il suo intervistatore. Da quell’episodio iniziò una carriera sempre in bilico tra realtà e fantasia, con l’apoteosi dell’Appello del Martedì, onirica risposta al processo di biscardiana memoria che finì purtroppo per essere travolta dalle troppe polemiche scatenate. Ci mancheranno però le sue battute, i suoi affari impossibili e quelle previsioni strampalate che popolarono le ridanciane rubriche della Gialappa’s Band; ma soprattutto mancherà la sua preparazione in materia calcistica che, chi l’ha conosciuto, non poteva non apprezzare. Arrivederci Maurizio; in un mondo di giornalisti lacchè sempre pronti a servire un padrone e non la libertà di pensiero, tu eri veramente una “Mosca Bianca”.

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