domenica 30 maggio 2010

L'Infernale girone di Scicluna

" Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina girata da asino al collo e venga gettato nel mare ". Monsignor Charles Scicluna, promotore di giustizia della Congregazione della Fede, non è certamente andato leggero contro i sacerdoti colpevoli di abusi sessuali su minori durante la sua preghiera di riparazione. Meglio la morte, dunque, che la dannazione eterna tra le fiamme degli Inferi, perché questa dannazione sarà più terribile di tutte le altre.

La Chiesa s’è così desta, anche se con colpevole ritardo. Nelle parole tratte dal Vangelo Secondo Marco si legge quasi un invito a togliere il disturbo, ad espiare la propria, gravissima colpa estirpando alla radice il bene più prezioso che Dio abbia dato all’uomo, quel bene che proprio con le loro criminali azioni molti sacerdoti hanno violentato: il diritto alla vita. Forte e certamente d’impatto l’anatema dell’alto prelato maltese, il quale vorrebbe così rendere meno affollato l’infernale girone di chi si è macchiato di tali crimini che, pagando con la propria vita, vedrebbe l’eterna pena fortemente ridotta e meno dolorosa del previsto. Non ci spiega però il buon Scicluna come dovrebbero comportarsi tutti coloro che questi crimini hanno nascosto, proteggendone i colpevoli, dando loro un rifugio non solo fisico, ma anche morale contro il pubblico ludibrio e una meritata giustizia; pietra al collo anche per loro o forse, vista la mafiosa omertà perpetrata, una più tradizionale colata di cemento entro la quale seppellirli ? E la dolorosa ma necessaria tolleranza zero, dunque, sarà applicata solo nei confronti di coloro che tali crimini hanno fisicamente commesso ? Io non credo che ricercare la morte sia il modo corretto di espiare le proprie colpe ed evitare il fatuo fuoco dell’Inferno: preferirei che i colpevoli, compresi gli omertosi che si sono resi complici di tali nefandezze, fossero tutti consegnati alla giustizia umana e su questa terra pagassero le loro pene, perché le uniche fiamme infernali al momento conosciute sono quelle in cui hanno bruciato la vita e l’innocenza di tutte le vittime dei loro pesanti e criminali abusi.

Nessun commento:

Posta un commento