venerdì 11 giugno 2010

Che la Festa abbia inizio !

"Venghino" signori e signore, che le danze abbiano inizio. Per circa un mesetto “Waka Waka” sarà la nostra sveglia e Zakumi starà comodamente sdraiato sulla nostra poltronachick to chick con mogli e compagne immusonite e costrette a sorbirsi estenuanti momenti che per noi saranno invece di sofferenza e, speriamo, guadio. Il mondo si fermerà per guardare con vivo interesse la singolar tenzone mondiale che, per la prima volta nella sua quasi centennale storia, sbarca nel continente africano, da ormai troppo tempo nuova e mai esplosa ultima frontiera dell’amato mondo pallonaro.

Chi alzerà la Coppa nella fredda sera di Johannesburg, quella coppa arrivata con il nostro aereo? I ben informati parlano di una sfida a tre tra la Spagna campione d’Europa (e travolgente contro la Polonia), il solito Brasile che nei pronostici non manca mai e un’altra novità, non proprio assoluta, ma che raramente ha brillato nella competizione voluta da Jules Rimet: l’Inghilterra. Più indietro, sempre nei pronostici dei grandi scommettitori, navigano la rocciosa Germania, la maradoniana Argentina, l’incompiuta Olanda e, finalmente, anche la nostra Nazionale, campione ancora per poche ore. Delle altre non c’è traccia, nessun credito per nazionali come Portogallo, Francia o Costa D’Avorio, perse nel marasma di quote ghiotte ed interessanti da giocare. Per un mese, dunque, il dio pallone sostituirà la candida luna nei cieli d’Italia, nella speranza che i suoi raggi illuminino notti magiche come quelle del 2006. Saremo invasi da servizi, interviste, aggiornamenti in tempo reale sui mal di pancia di Camoranesi e Buffon, e centinaia di giocatori sfileranno di fronte ai nostri occhi sfidandosi in partite che speriamo essere combattute e divertenti. Il mondo, però, proseguirà la sua folle corsa, ma forse noi lo guarderemo con occhio più distratto. Altre partite si giocheranno, ma l'inverno sudafricano che inebrierà i nostri occhi e le nostre menti come l’irrefrenabile e distruttrice marea nera del Golfo del Messico finirà per sommergere tutto. Si giocherà una partita sul quotidiano vivere della gente con una finanziaria che ogni giorno muta d’immagine e di sostanza togliendo a circa l’80% dei “Down” la loro misera pensioncina, promettendo in cambio province tagliate ed evasori costretti alla canna del gas. C’è poi la partita sulla libertà d’informazione e sulla giustizia, incatenata da un ddl da tutti contestato che ricorda vagamente l’insanguinata mannaia di un boia ottocentesco o la pietra tombale sotto la quale seppellire le ultime speranze della gente onesta. E a pochi kilometri dalla Roma Caput Mundi, teatro di queste disfide ormai segnate nel risultato, una delicatissima finale rischia di affossare la vita di 5000 persone che al cielo dovranno alzare le braccia in segno di resa. Pomigliano rischia di sparire dalle mappe di Marchionne se non verranno accettati gli aut aut dei vertici Fiat, diktat che come spugne vorrebbero alienare diritti conquistati con fatica e lotte acerrime dai nostri padri. C’è un vago sapore di ricatto in tutto questo, un cambio di regole del gioco che lascia tutti molto perplessi, ma non abbiamo tempo per preoccuparci: stasera i Bafana Bafana apriranno le danze contro il Messico, e tutto il resto sarà solo noia. Buon Mondiale, dunque, con l’augurio che il risveglio non ci ritrovi tra le macerie di ciò che l’Italia un tempo fu.

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