martedì 1 giugno 2010

Stiamo tutti bene... O no ?

Stiamo tutti bene ? Difficile da dirsi, ma staremmo tutti meglio se non dovessimo imbatterci in certi programmi inseriti nel palinsesto della Rai. Il flop tanto temuto, quello che avrebbe fatto scivolare il nuovissimo show di Belen Rodriguez dal Prime Time di Rai Due ad una più tenebrosa seconda serata, è arrivato come la marea nera nel Golfo del Messico.

Stiamo tutti bene è la classica minestra riscaldata, con risate finte sulle battute di comici nuovi e riciclati (imbarazzanti e imbarazzati i visi alle spalle di un pseudo Italofobo sulle cui battute scorrono risate registrate non corrisposte dal pubblico in sala), ospiti che sembrano capitati per caso in questo mondo sotterraneo (ma perchè farlo emergere dagli inferi ?), artisti re del cameo quali Stefano Bicocchi sacrificato negli angusti abiti del nano Rantolo. A star bene, dunque, sembra solo la famiglia Rodriguez, presente in massa nello show di Rai Due: Cecilia la ballerina, che promette fuochi e fiamme per l’imminente calda estate gossippara, e la regina Belen, presentatrice improvvisata e costantemente sotto la luce dei riflettori, impegnata a combattere un’improba battaglia tra la lingua italiana e vestitini che la costringono ad abbassare da sotto ed alzare da sopra per evitare la tracimazione della sua riconosciuta esuberanza. Il resto, come detto, è musica già sentita, un remake in tono minore che non può certo assurgere alle vette di trasmissioni quali Zelig o, in maniera più sommessa, di Colorado, ma nemmeno contrastare la viziata Aria Fresca o l'involontaria comicità del Tg di Rai Uno. Fuoco fatuo della fantasia, creatori ingegnosi e intelligenti dove siete finiti ? Possibile che si continui a considerare l’italico popolo come una massa di beoti ai quali basta sbattere in faccia un po’ di curve generosamente scoperte per rabbonirlo ed intontirlo davanti al tubo catodico? Alla luce di tutto questo, dunque, non stupisca lo slittamento in tarda serata di questo pseudo show, visto che quella è l’ora in cui nell'uomo si riaccendono animaleschi istinti erotici: certo è che, più che istinti, “Stiamo tutti bene” provoca crolli di palpebre e di altre impronunciabili parti anatomiche maschili lasciandoti inerme tra le braccia di un dio Morfeo corso in aiuto di uno spettatore tramortito da così tanta pochezza.

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