giovedì 24 febbraio 2011

Ahi Milito chi ci manca sei tu

Sembra così lontana nella memoria quella sera di Maggio, le luci del Santiago Bernabeu e la coppa dalle grandi orecchie fieramente sollevata verso un cielo a tinte nerazzurre sotto queste fredde luci a San Siro nelle quali l’Inter, beffardamente uscita dall’urna contro la stessa rivale di allora, viene ghiacciata dalla zampata di Gomes che apre ai bavaresi scenari fino a ieri solo sognati.

Certo, allora c’era il Mou e tutta la sua grinta in panchina, c’era il Milito che forse, a quei livelli, non vedremo più, e non c’era soprattutto quel Kraft che se da un lato ha fatto sorridere i molti tifosi nerazzurri per il cognome, dall’altra si è rivelato tutt’altro che una sottiletta, anzi un estremo baluardo insuperabile. Così la corazzata nerazzurra si è incagliata contro le scogliere tedesche contribuendo ad un bilancio in coppa tristemente negativo ed impensabile dopo l’apparente benevolo sorteggio. Dopo Milan e Roma cade anche l’Inter, sicuramente più tonica delle due sorelle e sfortunata in diverse occasioni nelle quali i suoi interpreti avrebbero potuto certamente fare meglio. Che manchi un finalizzatore alle splendide giocate di Eto’o o Maicon, questo è fuor di dubbio: il gioco c’è, la determinazione è quella delle grandi imprese,  Cambiasso si divora due reti e il dubbio su intervento in area ai danni dell’attaccante camerunense rimangono, ma l’Inter non da mai l’impressione di poter completamente soggiogare l’avversario, un undici che Van Gaal disegna alla perfezione cercando di non ripetere i deleteri errori di Madrid. E se alla fine l’inutile (sino a quel momento) Gomes sfrutta alla perfezione un’incertezza dell’estremo nerazzurro portando a casa un risultato insperato è anche perché Leonardo non dispone in panchina dell’uomo giusto per sovvertire l’esito dell’incontro. Si va così verso le gare di ritorno con il serio rischio di vederci cancellati, in un sol colpo, dalla manifestazione calcistica più importante: certo, i margini per sovvertire la storia ci sono, ma riusciranno Inter, Milan e Roma a dimostrare che l’italico calcio è uscito da quel tunnel in cui il mondiale ci aveva tristemente ed amaramente infilato ?

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