martedì 8 marzo 2011

... E Quella del Tifoso Granata

E anche Vicenza è andata. Un rigore maledetto, un rigore che si poteva forse non dare, e quella traversa contro la quale, ancora una volta, si sono infranti i sogni di rincorsa di un Toro sempre più appeso ad un filo sottilissimo che lo collega alla risalita in serie A.


C'è qualcosa che non funziona in una società, una squadra dotata di tutti i mezzi per raggiungere l'obiettivo agognato ma che invece continua a navigare nella paludi di una zona Play Off ora raggiunta, ora persa, ora riagganciata per miracolo. Possibile che Atalanta, Siena e Novara abbiano così tanto in più rispetto alla squadra di Lerda ?


Possibile che il solo Bianchi, la cui presenza già solo basta a dar lustro ai Granata, sia capace di scagliare pericoli verso la porta avversaria ? E il gioco, quel gioco che latita a prescindere da chi sia il direttore d'orchestra, dov'è finito ?
Perso con l'ardore che contraddistingueva la compagine piemontese, quel cuore più soggetto a rischio d'infarto che ad ardere per superare l'ostacolo.

No, questo non può essere il vero Toro. Non può essere quella squadra che nei tempi andati incuteva timore reverenziale a chiunque le si parasse di fronte perchè quelle maglie trasudavano gloria assoluta.
La "robetta" che scende oggi in campo non può esserle nemmeno lontana parente, per nulla degna di indossare il sacro fuoco dell'agonismo. Ridare lustro a questa società: questo dev'essere l'obiettivo principe di chi arrovella in campo i propri tacchetti contro l'avversa milizia, superando le paure e le titubanze che non possono avvilirne le gesta, ridando fiato a quel popolo infinito che non può solo continuare a gioire delle disgrazie degli odiati cugini. 

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