giovedì 3 marzo 2011

La Strana Alternanza

Fa discutere, ma soprattutto pensare, la proposta del Senatore Pidiellino Alessio Butti di alternare, alla guida dei talk show Rai di approfondimento politico, conduttori di diversa formazione culturale di settimana in settimana.
Vale a dire che, se una settimana vanno in onda Ballarò il martedì e Annozero il giovedì (giorni in cui di norma comincia e finisce l'attivita' di Camera e Senato), la settimana successiva, negli stessi due giorni, ci saranno altri talk show condotti da persone di diversa formazione culturale.

"Tenuto conto dell'attuale distribuzione, durante la settimana, delle diverse tipologie di trasmissioni - Butti dixit - che concentrano nella prima serata del martedì e del giovedì i programmi più importanti di approfondimento politico, onde evitare il determinarsi di una evidente posizione dominante da parte di alcuni operatori dell'informazione rispetto ad altri, la Rai valuti l'opportunità di sperimentare l'apertura di altri spazi informativi e/o di approfondimento affidati ad altri conduttori, da posizionare negli stessi giorni (martedì e giovedì), alla stessa ora (prima serata), sulle stesse reti e con le stesse risorse esistenti secondo una equilibrata alternanza settimanale".


Tradotto in soldoni significa alternare a Floris e Santoro (ovviamente etichettati come di Sinistra) conduttori meno invisi alla classe politica governante, magari sostituendo il siparietto di Crozza con la Santanchè o facendo le vignette di Vauro da qualche bambino sfornato dai talent del Gruppo Mediaset.

Pronte alla candidatura risultano già essere Silvia Toffanin e Barbara D’Urso, moderatrici certamente più vicine ai gusti del Palazzo, mentre l’editoriale di Travaglio lascerebbe il posto al Filologo Medievale Alfonso Signorini, in un gioco di scambi che porterebbe Floris a condurre Verissimo e Travaglio a raccontarci delle vicissitudini amorose di Guendalina del Grande Fratello.

Ironia a parte, vorrei capire cosa rappresenta per Butti la “diversa formazione culturale”. Forse che Lega e Partito delle Libertà affondano la loro cultura nelle identiche radici ? E Bindi e Vendola sono figli della stessa formazione politica ? Se poi di alternanza si deve parlare, allora bisogna tener presente anche il terzo e quarto polo: quello rappresentato dallo strano trio Rutelli-Casini-Fini e quello del Movimento 5 Stelle che, si voglia credere o no, sta diventando sempre più una realtà con la quale la classe politica dovrà trovarsi a fare i conti.

Certo, Beppe Grillo in televisione sarebbe bellissimo rivederlo dopo secoli di incomprensibile ostracismo; ma non credo che il senatore Butti pensasse a lui quando parlava di diversa formazione culturale.

In attesa dunque che questa strampalata proposta trovi proseliti (e ne troverà, statene certi), becchiamoci il ritorno di Ferrara in stile Radio Londra (ai tempi della guerra era contro il regime), considerandolo come un’alternanza culturale rispetto a Floris e Santoro e continuiamo a sorbirci i plastici “Porta a Porta” di Bruno Vespa o l'anomalo Matrix del decaduto Vinci; poi un giorno, forse, qualcuno capirà che non tutto il mondo è a sinistra o a destra, ma che ci possono essere anche alternative serie pronte a picconare una politica italiana ormai totalmente priva di credibilità.



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