lunedì 7 novembre 2011

Berlusconi ? Assente

Questa volta non l'abbiamo visto sfilare con la sua tubetta gialla da minatore a rincuorare la gente violentata dall'alluvione e dalla stupidità umana in quel di Genova. Sarà forse stata l'assenza di Bertolaso, con cui amava accompagnarsi tra le macerie e le rovine di un'Italia distrutta, o forse, più semplicemente, non gliene poteva fregare di meno di quello che è successo nel capoluogo ligure, a lui come a tutta la politica, ovviamente.
Eh si perchè stavolta non sarebbe stato per nessuno un buon cartellone pubblicitario; meglio sparare quattro cazzate al microfono di turno passeggiando tra le vie di Roma o dal solito stantio pulpito, o meglio pensare a come salvare le chiappe dopo l'ennesima diaspora di fedelissimi.
Eh si, perchè Silvietto in realtà il casco l'ha indossato, ma per la sua alluvione, quella che rischia di spazzarlo via dal trono, abbandonato fors'anche dagli amici leghisti che, per bocca di Maroni, non hanno più la certezza di voler far parte della maggioranza del Parlamento.
Tutti assenti al dolore e ai funerali, perchè in fondo noi contiamo uno solo quando dobbiamo imbucare la scheda nell'urna; per il resto contiamo, citando l'indimenticabile Marchese del Grillo, "Un cazzo".
No, meglio capire perchè la Carlucci abbia deciso di spostarsi verso Casini così come altra parte della napoleonica fanteria che forse si è sentita tradita più nei propri interessi (troppi vantaggi ai neo acquisti e dimenticatoio per chi rappresentava lo zoccolo duro) che nell'amor patrio.
Napoleone Silvio sta provando a ricompattare le fila, a convincere nuovi adepti che Waterloo sarà l'ennesimo trionfo delle sue truppe, che niente e nessuno lo schioderà da quella poltrona così faticosamente conquistata.
Zapatero e Papandreou sono per lui dei falliti, non persone di coscienza che pur di non far affondare il proprio Paese hanno deciso di farsi da parte e dare spazio alla democrazia delle urne, unica che in Italia potrebbe restituirci qualcosa di sensato.
E così tra giochi sottobanco e mancette, tra mozioni di sfiducia e strani intrighi da prima repubblica, ci avviamo verso l'ennesimo esame, l'ennesima prova del nove, l'ennesima presa in giro.
Ah, ci sarebbero i morti di Genova e la disgrazia che ha colpito tante inerme persone da onorare: ma in fondo, a loro, cosa può fregare ?

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