mercoledì 28 dicembre 2011

Doni Natalizi

La cosa fantastica di questo Paese è che ancora riusciamo a stupirci quando piomba sulle nostre teste l'ennesimo scandalo scommesse nel mondo del calcio. Fateci caso: le notizie escono sempre nei periodi in cui non si gioca, sia essa la pausa estiva oppure quella natalizia. Verrebbe da pensare che siano manovrate ad arte per riempire paginate di giornali che, altrimenti, dovrebbero forse dedicarsi ad altri sport sui quali però non sanno raccontare nulla.
E così ritroviamo Doni, Gervasoni e altri protagonisti di una vicenda che non avrà mai fine, perchè il dio denaro non sazia l'insaziabile ed inevitabilmente qualcuno cade nella rete della clandestinità.
Poi, improvviso come il temporale d'agosto, ecco apparire nomi illustri, quelli che fanno vendere e stuzzicano l'appetito dei benpensanti: ad agosto erano Totti e De rossi, oggi sono Buffon, Cannavaro e Gattuso.
Niente di vero, tutto smentito, ma ciò basta per buttare il mostro in prima pagina e risollevarsi dalle secche di un mercato editoriale in calo ed in crisi di notizie ed identità.
Basterà il fischio di un arbitro, qualche esclamazione pre partita di qualche pseudo divinità, e tutto cadrà nel dimenticatoio perchè così è lo scandalo delle scommesse, perchè così è il mondo del calcio.
Sarebbe bastato fermare tutto in quel lontano 2006, fare una giustizia non sommaria, ripulire il calcio dei milioni di Euro e ridargli la dimensione di gioco, di passantempo, di spensieratezza che il tondo pallone di cuoio deve avere; invece la macchina sputa-soldi non può fermarsi, deve andare dritta contro il muro della tristezza che sprigiona nel leggere e sentire queste storie, nell'attesa che l'italico popolo si svegli e gli volti definitivamente le spalle.
Si, lo so, questo non succederà mai, perchè è l'oppio del nostro Stivale, l'universo nel quale tutto viene perdonato pur di andare avanti, di dare effimere gioie e dolori, di esistere.
Sarebbe bello se un giorno riuscissimo a dare un calcio al real deretano del Totti di turno per esaltare le imprese, solo all'apparenza meno nobili, di una Vezzali o di un Zoeggler; ma fino a quando non si costruirà una cultura sportiva che insegni ai giovani i veri valori dello sport, sotto l'albero di Natale troveremo sempre Doni che nessuno ha più voglia di spacchettare.

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