giovedì 13 dicembre 2012

Lezioni di Democrazia

Eh no, caro Beppe, questo proprio non dovevi farcelo. Cacciare i dissidenti solo perchè non accettano le poche regole del Movimento dopo che grazie a loro (e non viceversa, ci mancherebbe) sei diventato qualcuno proprio non possiamo accettarlo. Certo, può suonare strano che ormai prossimi alla meta tanti galletti alzino la cresta annusando nell'aria il sapore della dolce vittoria, ma cacciarli dal pollaio facendoli passare per meschini traditori stellari proprio no.


Sai che palle ora sentire tutti quei minuscoli personaggi ergersi a "Platoni" della democrazia e raccontarci che noi no, noi non siamo democratici, noi abbiamo un despota che crea e distrugge, noi siamo un piccolo esercito che risponde solo agli ordini del suo sboccato condottiero.
Sapessi che tristezza ascoltare gli pseudo intellettuali di Sinistra decantare le loro filippiche sul "De Democraticum Naturae" (avevo otto in Latino, ma il merito era di Davide Lingua e della sua carta carbone), loro, simbolo di una democrazia che ha impedito a un milione di persone di votare al secondo turno delle primarie non per problemi organizzativi (bastava stampare qualche scheda in più), ma per non correre il rischio di spostare gli equilibri tra lo pseudo nuovo (Renzi) e il vecchio marciume simbolo quello si di una democrazia forte e radicata. Chissà se leveranno gli scudi anche Chiamparino, Fassino, Penati e tutti quegli amministratori privi di scheletri nell'armadio (dimenticavo Lusi, ma come può sopravvivere nella memoria la flautolenza del movimento rutelliano ?) che per anni, secoli direi, sono stati gli Alberto da Giussano di cotal democrazia.
E che dire della Destra, di quel Popolo della Libertà che può liberamente indire le primarie, votare le leggi di buon senso, ed essere così libero e bello da autoconvincersi con forza e con tenacia che Ruby era la nipote di Moubarak ?
Già, quella Destra, o centro destra o come diavolo vi va di chiamarlo, che balla l'Hully Gully seguendo il ritmo della loro musa ispiratrice (un passo avanti, un passo indietro, uno di fianco e oplà il saltino) al secolo l'Adone di Arcore.
Cavolo Beppe, mi si ritorcono le budella, ma non perchè hai cacciato Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre, ma perchè questi parlano, pontificano, facendo finta che la democrazia la stia distruggendo tu e non che l'abbiano seppellita loro con le loro ruberie, con le loro leggi ad personam, con le loro finte battaglie e con i loro tromboni (le trombette sono troppo piccole per le fandonie che sparano) di un'informazione ormai completamente manipolata.
Io solo un grazie posso rivolgerti, caro Beppe: grazie per aver dato voce ad un movimento senza il quale Favia e Salsi, forse, sarebbero finiti sul fondo di qualche lista di quei partiti "più democratici e aperti del movimento" senza colpo ferire e senza il quale, ora, le strade potrebbero essere piene di bastoni, fucili e saluti alla romana come in Grecia e Spagna.
Non sarà democrazia, forse, la tua: ma per poco che sia è sempre meno zozza della politica che da anni siamo costretti a subire da parte di quell'Armata Brancaleone che sono i nostri miseri partiti.

Nessun commento:

Posta un commento