martedì 11 dicembre 2012

Vorrei essere uno Sparwasser

Vorrei essere come Sparwasser, e so che molti di voi, soprattutto i più giovani e non frequentatori di teatri calcistici, si staranno chiedendo chi diavolo sia. Jurgen Sparwasser era una mezzala di non eccelse qualità, ben lontano dal poter essere paragonato non solo ad un Messi, ma anche ad un Pavone qualsiasi, ma nella sua mediocrità, quel lontano 22 giugno del 1974, seppe passare alla storia per un goal che sarebbe rimasto per sempre negli annuali del calcio.


La piccola Germania Est, ancora sacrificata da un muro che quindici anni dopo sarebbe caduto, osò profanare lo stadio di Amburgo infliggendo la più umiliante delle sconfitte ai cugini dell'Ovest, che di lì a poco sarebbero si diventati Campioni del Mondo, ma sempre con quell'indelebile macchia che nessun risultato avrebbe mai potuto cancellare.
Ecco, vorrei essere Sparwasser per liberarmi per un attimo della colonizzazione teutonica in atto in questi mesi e per poter credere che non stiano ricostruendo un muro sulle macerie di una Nazione che, e questo è un dato di fatto, ha completamente svenduto la sua sovranità nazionale dopo solo un anno di governo Monti, un anno nel quale di tutto si è visto fuorchè ciò che serviva veramente a risollevare il Tricolore.
Spread che s'inerpica, Chiesa che interviene in difesa di un Monti Bis (ci credo, l'Imu continuano a non pagarla), Schulz qualsiasi che definiscono la ridiscesa di Berlusconi come il colpo mortale per un'Italia già pesantemente dissanguata.
Certo, il ritorno di Napolusconi non può essere salutato con la gioia nel cuore, ma ho l'amara impressione che nè il redento Silvio, nè Bersani, neppure Grillo possano pensare di governare un Paese nella libertà di attuare regole e leggi che non siano già state tracciate e firmate col sangue (il nostro) dalla Monti Band.
E allora a che servirà andare a votare se nulla potrà cambiare ? Quale democrazia potrà combattere contro i punti dello spread o la forza economica finanziaria di un mercato che ha ormai deciso quale sia la strada da seguire ?
Siamo stati schiavizzati da un governo di cui ora si tessono le lodi e che, poverino, è caduto per impedirgli di attuare, in soli quindici giorni, tutto ciò che non ha fatto in un anno intero.
Province, Regioni, tagli dei costi della politica, frequenza televisive, lotta all'evasione, incandidabilità dei condannati, financo la legge elettorale: un anno di tempo, un anno di Imu, di tasse sanguisughe, di blitz spettacolari alla ricerca dell'evasore perduto (e i veri grandi evasori ?), di riforme del lavoro e delle pensioni da morte certa. E di contro aziende che chiudono, lavoro che non c'è, economia seppellita sotto i "necessari sacrifici" chiesti sempre ai soliti: cos'ha fatto di diverso da tutti gli altri ? Cos'ha fatto in più per salvare la baracca ? Ah si, abbiamo lanciato un dorato salvagente a banche e mondo finanziario, ci siamo genuflessi di fronte ai potenti d'Europa inventandoci Spending Review e MES che Dio solo sa verso quale nefasto futuro ci proietteranno.
Ecco, signore e signori, l'Italia che nessun quotidiano e teatrino televisivo vi racconterà: la Povera Patria resa schiava, impotente di fronte al potente, con una catena al piede ed un nodo scorsoio attorno alla gola.
E allora, amici miei, permettetemi anche solo per un attimo di tornare a respirare quel flebile venticello di democrazia e libertà, di sognare di vivere l'attimo fuggente che da solo riscatta un'intera esistenza: permettetemi, per un solo istante, di sentirmi come Jurgen Sparwasser.

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