venerdì 31 maggio 2013

Fuori Procedura

"L'uscita del nostro Paese dalla procedura europea per i disavanzi eccessivi è motivo di grande soddisfazione... Raccogliamo il frutto dei lavoro dei precedenti governi, in particolare di quello presieduto da Mario Monti, al quale va il mio personale ringraziamento". Fin qui musica e parole di Giannenrico Letta. Al suo personale ringraziamento si aggiungono poi in coro quello di migliaia di italiani inseriti nelle categorie degli esodati, cassa integrati che non la percepiscono da mesi, quelli che hanno perso il lavoro, quelli che non lo trovano perché non ce n’è, quelli che chiudono le attività e le aziende, quelli che stanno piano piano erodendo il proprio capitale residuo per sopravvivere, quelli che si sono suicidati perché non ce l’hanno fatta e quelli che scappano all’estero per evitare di morire lentamente, giorno dopo giorno, in una lenta ed irreversibile agonia.
Qual è questo frutto che raccogliamo, caro Presidente del Consiglio ? Di che cosa dovremmo gioire, insieme con lei, tanto da stappare l’ultima bottiglia di spumante vinta ai carrozzoni del settembre saluzzese ?

Io credo che voi siate i veri alieni piovuti da un altro pianeta, lontano milioni di anni luce dalla quotidianità che invece coinvolge noi, miseri mortali, costretti (i più fortunati s'intende) a sudarci in un anno quello che voi vi intascate si e no in un mese di presenza parlamentare.
Per che cosa dovremo ringraziare Lei ma soprattutto i suoi predecessori ? Per quei milioni di Euro che versiamo ogni anno all’Europa, figli di trattative che continuate per la vergogna a nasconderci ? Per una crisi nera che, anziché prodigarvi a risolvere, lasciate scorrere sulle nostre teste nella speranza che si cada tutti, come tessere di un domino, un giorno dopo l’altro ?
Aziende ed attività che chiudono (solo nel mio settore 5 al giorno), gente costretta a contratti da fame e spesso liquidata, se liquidata, con notevole ritardo rispetto alla normale scadenza, magari regalando anche ore di straordinario perché schiavi di immorali ricatti (via te ce ne sono altri mille che lo farebbero). Uomini e donne che lavorano in nero per 3 Euro all’ora e tanti, tantissimi che si rivolgono a strutture a scopo solidale per farsi pagare una bolletta scaduta o farsi donare una borsa di viveri per sfamare una famiglia ridotta al lastrico non da cattiva volontà personale ma dall’inadempienza di uno Stato che ha oltrepassato ormai il limite della vergogna.
Di contro i vostri stipendi d’oro, le vostre pensioni e vitalizi d’argento: manca il bronzo per completare il podio olimpico, ma quello è il metallo che contraddistingue le vostre facce ormai tutte uguali, con lo stesso ghigno, con la stessa falsa pietas e con la stessa odiosa presupponenza.
Non vi sovviene un briciolo di vergogna ? Non vi balena per un attimo nella mente la parola solidarietà ? Non pensate che potreste dare un po’ di sollievo a chi ne ha veramente bisogno destinando loro una quota dei vostri lauti guadagni (anche solo per un tempo ristretto, che ne so, due anni) o di quei milioni di rimborsi elettorali che adesso vergognosamente ponete come ricatto per 148 posti di lavoro ?
Qui non si tratta di partiti politici o movimenti, idee di sinistra o di destra, schegge impazzite o franchi tiratori: qui si tratta di gonfiare il salvagente per salvare chi sta annegando, di allungare una mano per evitare che l’amico, il conoscente, il compagno venga risucchiato nel dirupo della povertà, disperazione, morte.
Populista ? Demagogo ? Superficiale ? Sarà, ma dello spocchioso giudizio di chi pensa questo, francamente, poco mi importa, perché questo so essere il pensiero di migliaia di persone che lo esprimono o con le parole, o con l’astensione ad un inutile voto, o con il drammatico gesto estremo di una corda appesa ad una trave: la stessa corda che questa classe politica vorrebbe mettere al collo di tanti di noi.
Sveglia, signori, uscite dal torpore del sonno della vostra ragione, perchè la campana del tempo dei giochini da cortile e delle tasche illecitamente gonfiate sta per battere la sua ultima ora: un ultimo respiro, un ultimo afflato di falsità e questo Paese morto verrà definitivamente sepolto dalla vostra inettitudine.

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