Era diventato un personaggio amato da tutti per il suo modo di commentare le partite in quel di Ascoli.
“Tonino Carino da Ascoli” negli anni d’oro di Novantesimo Minuto, sollecitato dal maestro Paolo Valenti, rivestiva nell’immaginario di noi ragazzini, in trepidante attesa di vedere finalmente i goal della serie A, una figura storica, come Bubba da Genova, Castellotti da Torino o Necco da Napoli. Ci ha lasciati ieri sera Tonino, stroncato da un male incurabile, a soli 65 anni, troppo pochi per essere rapito dalla signora con la falce nera. Indimenticabili però rimangono i suoi commenti sulla squadra di Costantino Rozzi, i suoi collegamenti sempre “affannati” ma pieni di umanità e simpatia, immagini di un calcio e di un modo di viverlo lontani anni luce da quello attuale. Recentemente aveva fatto qualche apparizione a “Quelli che il calcio” suscitando in noi sorrisi commossi al ricordo dei suoi collegamenti, ma anche impietosi confronti con chi il calcio oggi lo urla a squarciagola, o lo commenta facendoci vedere quello che non c’è. Tonino no: andava avanti, anche se il filmato si interrompeva, anche se Valenti lo implorava di chiudere il collegamento. Addio Tonino, immagine di un tempo che fu, anzi arrivederci: certi di ritrovarti un giorno col completino color carta da zucchero pronto a farti bacchettare ancora dal buon Valenti.
“Tonino Carino da Ascoli” negli anni d’oro di Novantesimo Minuto, sollecitato dal maestro Paolo Valenti, rivestiva nell’immaginario di noi ragazzini, in trepidante attesa di vedere finalmente i goal della serie A, una figura storica, come Bubba da Genova, Castellotti da Torino o Necco da Napoli. Ci ha lasciati ieri sera Tonino, stroncato da un male incurabile, a soli 65 anni, troppo pochi per essere rapito dalla signora con la falce nera. Indimenticabili però rimangono i suoi commenti sulla squadra di Costantino Rozzi, i suoi collegamenti sempre “affannati” ma pieni di umanità e simpatia, immagini di un calcio e di un modo di viverlo lontani anni luce da quello attuale. Recentemente aveva fatto qualche apparizione a “Quelli che il calcio” suscitando in noi sorrisi commossi al ricordo dei suoi collegamenti, ma anche impietosi confronti con chi il calcio oggi lo urla a squarciagola, o lo commenta facendoci vedere quello che non c’è. Tonino no: andava avanti, anche se il filmato si interrompeva, anche se Valenti lo implorava di chiudere il collegamento. Addio Tonino, immagine di un tempo che fu, anzi arrivederci: certi di ritrovarti un giorno col completino color carta da zucchero pronto a farti bacchettare ancora dal buon Valenti.
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