Mamma mia, che batosta ! Chi l’avrebbe mai detto, dopo la
splendida performance dell’Allianz Arena, che l’Inter regina d’Europa potesse
subire uno smacco così vergognoso nella manifestazione di cui è ancora la
(ormai decadente) regina ?
Lo Schalke 04, mediocre compagine relegata al decimo posto
della Bundesliga, piena di problemi e con un allenatore nuovo di zecca,
passeggia sui resti di quella che fu l’invincibile armata nerazzurra ricacciando in gola
le urla di gioia per un sorteggio a dir poco favorevole.
Niente di tutto questo: l’Inter del melanconico Chivu, del
Ranocchia che non si trasforma in principe, di una difesa a dir poco
sconcertante si lascia travolgere dal Raul di fine carriera compromettendo in
maniera quasi irreparabile la sua prosecuzione nella massima manifestazione
europea.
Usiamo il quasi soprattutto per rispetto e per mantenere
vivo quel barlume di speranza che, in questo momento, nemmeno il più interista
degli interisti, forse, riesce ad intravedere.
5 goal, 2 pali: bastonate indelebili a chi già aveva dovuto
abbandonare il sogno scudetto e che ora si trova aggrappato ad un miracolo
(vincere a Gelsenkirchen con quattro goal di scarto sa di moltiplicazione dei
pani e dei pesci) che l’Inter ammirata (si fa per dire) nell’ultima settimana
non sembra assolutamente in grado di compiere.
Edu e Raul sembravano Pelè e Garrincha in mezzo ai pilastri
immobili della difesa nerazzurra e se in attacco non mancavano le occasioni
ogni teutonica cavalcata nelle praterie interiste sembrava foriera di tristi
presagi.
Leonardo prosegue dunque nella sua poco piacevole striscia
di non essere in grado di vincere un match interno in Champions, ma scaricare
tutte le colpe solo sulle spalle del povero mister non sembra corretto, così
come non fu corretto farlo nei confronti del gentiluomo Benitez.
L’Inter della “Triplete” è però così lontana, nella forma e
nel gioco, da far pensare non solo che sia finita la benzina (strano per una
squadra il cui Presidente è Moratti) ma soprattutto il convincimento di essere
invincibile ed invulnerabile; convinzione questa messa seriamente in
discussione da otto goal presi in due partite, otto goal che sembrano aver
scritto i titoli di coda sull’Inter del post era Calciopoli.
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