Dal Libro del Profeta Marco, unico giornalista che
riesco ancora a leggere con Oliviero Beha, una serie di strabilianti profezie
da far impallidire Maya, Nostradamus e tutta la combriccola del Cerchio Magico.
Sono solo alcune di quelle pubblicate sul numero odierno del
Fatto, ma vale la pena leggerle per capire quanto non solo gli istant poll
siano fallaci e menzogneri.
Si inizia con Giuliano Ferrara, che sul Foglio del 3 gennaio
pontifica: “Forse un’occhiata ai sondaggi potrebbe rendere Grillo più cauto.
Secondo gli ultimi dati, il M5S è sceso ancora, e oggi varrebbe meno del PdL
senza Berlusconi… Per riprendersi dal colpo di sonno Grillo ha subito
apparecchiato il solito campionario di finezze sui politici. Ma evidentemente
continuare a sventolare la frase più ripetuta nei bar italiani da 50 anni dopo “il
gol della Juve era in fuorigioco” (n.d.r. la più ripetuta è “hanno comprato l’arbitro” ma passiamogliela),
e cioè “i politici devono andarsene a casa” non basta più per riscuotere il
successo di qualche mese fa”. Una sfera di cristallo credibile come quella del Mago Gabriel…
C’è poi la chicca di Michele Serra, su La Repubblica del 27
aprile 2012: “Considerando che i “grillini”, secondo i sondaggi più benevoli,
sono accreditati del 6-8% dei voti, questo timor panico dei partiti è
indecoroso… Si misurino “faccia a faccia” con quelli che chiamano antipolitica
e scopriranno di essere di parecchie spanne più alti”. Bene per Bersani, ma far
passare Silvio per Watusso…
L’Instant Pollo, invece, spetta di diritto a Bruno Tabacci,
quello che nella foto delle primarie del PD pareva capitato per caso nell’obiettivo
del fotografo. Su l’Unità del 24 febbraio, vaticinava: “Sarà una vittoria
netta, Berlusconi e la Lega sono finiti. Da martedì ragioneremo come se
avessimo il 49%, come dice Bersani”. Non ci ha spiegato da quale martedì e da
dove arrivi quel 49%, comunque…
Ce n’è anche per il prode Prodi, che il 17 febbraio si sbilancia
con un “… sarà una vittoria ampia, perché abbiamo imparato dagli errori del
passato (?): stavolta c’è una squadra nuova (??), stavolta resteremo uniti. Ha
fatto una campagna bella e normale, Ambrosoli guiderà un rinnovamento etico”.
Ogni commento è superfluo.
E Pierferdy ? Il 18 febbraio è convinto che “la coalizione
attorno a Monti possa raggiungere il 15%, un risultato netto” perché “quella mia
e di Fini (12 febbraio) è una precisa strategia elettorale: noi ci occupiamo
della buona politica, mentre Monti ha il compito di raccogliere consensi nella
società civile”. Il totale dell’equazione casiniana credo sia ai più
conosciuto.
Tralasciando titoli e commenti dei giornali più vicini al
PdL (non basterebbe un’intera giornata ad elencarli tutti), chiudo con una
chicca del 24 febbraio:
“Noi crediamo e speriamo che la grande maggioranza degli
italiani comprenda la sostanza di quanto sta avvenendo e confidiamo che da
queste elezioni esca un Parlamento responsabile e un governo stabile se, come
sembra, sarà il Centrosinistra a vincere alla Camera e a stipulare un accordo
con Monti che metta in sicurezza anche il Senato” che fa seguito al “noi
comunque riteniamo che il Centrosinistra vincerà alla Camera… ma se il Senato
fosse senza maggioranza, Casini l’alleanza con Bersani la farebbe e la governabilità
sarebbe assicurata, gli impegni con l’Europa mantenuti, la politica economica
europea e italiana orientate verso la crescita. Ecco perché il centrosinistra
deve vincere” del 3 febbraio.
Dopodichè nonno Eugenio uscì dalla catalessi e vide su di se
un cielo costellato di stelle…
Nessun commento:
Posta un commento