Gli occhi del Capitano non tradiscono mai. Basta fissarli un
attimo, durante una fugace intervista, per capire quale travaglio agiti la sua
anima e quali funesti pensieri attraversino la sua mente dopo l’ennesima
delusione, non personale certo, che allontana definitivamente la Juventus da
qualsiasi sogno di vana gloria.
Il pari del Catania al 95’, gli errori del ciclone Bergonzi
che ogni volta che soffia sul campionato confeziona sfaceli (forse è il caso di
rivedere i giudizi su una classe arbitrale diventata improvvisamente proba dopo
Calciopoli 2) e quelli ormai atavici di Del Neri e di una banda del buco che per
ben due volte, 4 contro 1, non riesce nemmeno ad arrivare alla porta, lo hanno irrimediabilmente
intristito nel giorno dell’ennesimo miracolo calcistico che consegna Alex alla
leggenda del calcio bianconero.
Inutile lottare, trascinare, segnare goal se poi qualcuno
dalla panchina vanifica il tutto con scelte incomprensibili, quasi
masochistiche tanto da farci credere che il suo disegno sia quella di affossare
colei che un tempo fu l’acerrima nemica e ora la truppa da condurre ad un
traguardo che sfugge ai ragionamenti dei più.
Che Del Neri faccia ormai parte del passato è chiaro a
tutti, ed è soprattutto il desiderio neanche tanto represso della moltitudine
dei tifosi bianconeri che ne chiedono la decapitazione su pubblica piazza; ma
insistere con gli stessi errori, reiterati nel tempo con indisponente costanza,
lascia molto perplessi sulle capacità tecniche del mister friulano.
Ma intanto tocca al Capitano metterci la faccia, come sempre
nei momenti bui della recente storia bianconera perché il suo rappresenta l’unico
volto credibile e riconosciuto da una tifoseria ormai ridotta allo stremo delle
forze e delle speranze, ormai timidamente riposte in una nuova, prossima
stagione che si spera meno sofferente di questa.
Già, la prossima stagione: piovono nomi che spesso sono
talmente sconosciuti da non solleticare nemmeno il nostro palato quasi a farci
pensare che, ancora una volta, l’improvvisazione lasci il posto alla
programmazione e che ci ritroveremo di fronte all’ennesimo, incomprensibile
fallimento. Negli occhi del Capitano, riusciamo a leggerci anche tutto questo.
Nessun commento:
Posta un commento