Caro Cavaliere,
mi verrebbe da dirLe “Cribbio che scoppola” ma ben sapendo
che le Elezioni Comunali (malgrado la pressante importanza che Lei ha voluto
dar loro soprattutto in quel di Milano) non possono certo rappresentare un concreto
terreno di battaglia politica, causa alleanze a dir poco incomprensibili in diversi
paesi, mi limiterò a riflettere sul perché il Suo partito ha subito una così
pesante debacle.
La vedo sempre più “Legato”, sempre più costretto a
raccattare figuri provenienti da altre entità politiche per reggere una barca
che, se non fosse per le possenti braccia di Bossi, probabilmente sarebbe già
affondata da un pezzo.
Che cosa non ha funzionato nella Sua direzione politica ? E’
un giudizio da esterno, di chi nel suo piccolo cerca di capire cosa succede in
questo sbrindellato Paese, ma ho l’impressione che troppe storture del sistema,
alla fine, Le si siano rivoltate contro.
Non Le sono sembrati fuori luogo i continui attacchi ai Pm,
il continuo e straziante grido contro una stampa “comunista” (mi perdoni, ma i Vespa,
Belpietro, Fede, Feltri, Minzolini, Giordano, tanto per citarne qualcuno, non mi
sembrano a Lei ostili), lo scatenare le sue Signore in ogni luogo e
contro chiunque (anche a rischio di barbine figure come quella della Santanchè)
per caricare d’odio, e non di contenuti, la Sua campagna elettorale ?
Non crede che parte del popolo abbia subodorato che, nel non
affrontare le forche caudine dei processi creando una cortina fumogena fatta di
leggi e leggine, ci sia quasi un’ammissione di colpa ?
Non mi dilungherò sui rifiuti di Napoli, sulle ville di
Lampedusa e sulla scontato Bunga Bunga e voglio tralasciare commenti sul caso
Gheddafi, ma non Le sembra di essersi un po’ dimenticato che Lei governa una
Nazione che non chiede scandali ma lavoro, che non vuole il nucleare ma un
futuro sicuro per i propri figli (Sardegna docet) e che soprattutto vorrebbe
andare fiera di sentirsi italiana ?
Vede, caro Cavaliere, in Lei molti avevano forse visto il
simbolo della rinascita dopo le macerie della Prima Repubblica, ma ora, temo, identifichino nella Sua figura la naturale continuazione di quel periodo che Mani Pulite
aveva cancellato; e presagire un lento ed inevitabile declino, anche se all’orizzonte,
ancora, una realtà diversa è difficile intravederla, non pare così azzardato.
Non mi dilungo oltre, per “non disturbarLa” troppo, ma un
ultimo dubbio, se mi permette, rimane: come ha potuto il suo partito (in alcune
città) schierarsi con l’Udc (e la Lega con Fli) quando per mesi ci avete
raccontato di un’incompatibilità di fondo e puntato l'indice inquisitore contro un PD che
sapeva coagularsi con entità estreme e troppo lontane dal suo credo politico ?
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