Caro Pier Luigi,
fa effetto vederLa così sorridente uscire da quel buio
tunnel che la Sua Sinistra aveva intrapreso senza riuscire a vedere, al fondo
dello stesso, un barlume di luce chiamata speranza.
Paiono passati secoli da quei giorni tristi in cui i
resuscitanti del Suo schieramento parlavano di confronto interno, di leadership
monca, di necessità di un nuovo vigore per dar lustro ad un’autentica
alternativa politica; invece…
Ora tocca a Lei, caro Segretario, sferrare il montante
definitivo ad un pugile ormai sulle ginocchia pronto all’epocale Knock down e
rilanciare la sinistra candidatura all’italico governo, anche se, proprio così
facile, non pare essere.
Vero è che la vittoria del sabaudo Piero suona come la
trombetta assaltatrice che trascina le truppe contro il nemico, ma questa
vittoria, schiacciante invero, ha certamente trovato terreno fertile nella
buona conduzione di Torino del suo predecessore (che ora, immagino, passerà
alla cassa), nella solidità del candidato proposto e, questo mi sia consentito
senza offesa, nella pochezza del generale che le truppe pidielline hanno a lui
opposto.
Ma se il buon Chiamparino passerà alla cassa, che dire di
Pisapia a Milano e di De Magistris a Napoli ? Sicuramente alla stessa cassa
passeranno i padri deputati, al secolo Vendola e Di Pietro, in un’alleanza
verso la quale molti dei suoi compagni di partito storcono il naso.
Ancora brucia il tradimento dell’estrema sinistra nell’ultima
esperienza governativa (senza citare il precedente capolavoro d’alemiano) tanto
da far riflettere su quanto sia rischioso ricevere nel proprio seno questi
presunti estremismi che rischiano di inscenare commedie già viste e di cui l’Italia
attuale non ha certo bisogno.
Come fare, caro Pier Luigi ? Accettare tutto questo o
dirigersi verso sponde più tranquille, verso quel terzo polo di cui ancora non
si intravede la consistenza, magari accorpando lo spirito leghista in una
coalizione anti Cavaliere ?
E se Milano e Napoli, per mancanza di accordi, tornassero
nelle mani di Slivio ?
A Lei l’ardua sentenza, caro Segretario, una mossa che, se
azzardata, rischierebbe di affossare definitivamente quel po’ di Sinistra che è
rimasta riconsegnando il Paese all’uomo nero che nessuno di Voi vuole più.
Un’ultima considerazione, forse non rivolta a Lei ma a chi
nel suo feudo ha deciso di guerreggiare contro Grillo additandolo come colui
che ha frugato nelle casse della Sinistra per sottrarre voti: visto che, con
candidati credibili, si può vincere anche con il Movimento presente ?
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