Parole al vento, frasi dette e poi ritrattate, un variegato
campionario di questi giorni tra la politica della vita e quella dello sport.
Affermazioni che fanno discutere, che vengono scolpite nella pietra a memoria d’uomo
e che sempre più allontanano le persone serie da un’Italia, ormai, abbandonata
in mare come un barcone derelitto.
Dimentica la
Moratti le molte frequentazioni mafiose di tanti suoi compagni di merenda, tra
sindaci, assessori, parlamentari sotto inchiesta o già condannati, amici di quella
stessa ‘Ndrangheta che sembra ormai essere padrona della sua Milano.
Silvio
Berlusconi, 20 marzo 2010: “Vogliamo anche vincere il cancro che colpisce ogni anno 250mila
italiani e che riguarda quasi due milioni di nostri cittadini.” L’altro
ieri: “Gli stessi pm
sono ancora lì a ripetere lo stesso tipo di eversione: è una patologia, è un
cancro della democrazia che dobbiamo estirpare"
Ecco il cancro
che voleva estirpare un anno fa, anche se 250 mila persone perseguitate dai Pm
sembrano un po’ tante. Potrebbe affidare la campagna al nuclearista Veronesi,
esperto del settore, ma forse è più sicura la tagliola di Angiolino Alfano.
Giorgio
Napolitano, Presidente della Repubblica agli studenti: “In altri paesi i parlamentari
investiti da uno scandalo si dimettono, mentre in Italia ”abbiamo uno scala di
giudizio un po’ diversa”.
Vero
Presidente, ma una domanda è d’obbligo: come si comportano i Presidenti di
quegli stessi Paesi quando viene proposto a Ministro per lo Sviluppo Economico uno indagato per Mafia
(Romano) o a Ministro degli Interni uno condannato in primo grado a 8 mesi per oltraggio e resistenza a pubblico
ufficiale?
Andrea Agnelli: «Uscire
dalla Lega di A? Non ci precludiamo niente - continua Agnelli -. Se dobbiamo
pensare di spostare le cinque squadre in un'altra Lega, valuteremo”
Tutte e cinque
no, caro Andrea, perché anche in Austria o in Svizzera rischieremo di finire sempre alle spalle delle altre quattro e di non partecipare, così, alla
Champions League.
L’ultima non è
una frase, ma riguarda comunque la comunicazione. Cari Libici, volete
cortesemente mettere la data sotto i filmati in cui appare il terrorista
Gheddafi ? Non per altro, ma ci hanno smenato per anni che avevano colpito
Saddam Hussain e lui di tanto in tanto appariva lasciando il dubbio che fosse
ancora vivo. Stessa sorte per Bin Laden, da sette anni abbandonato in enorme
villa mentre noi bombardavano, pensando di averlo colpito, le montagne afghane.
Vogliamo evitare di pensarlo morto mentre magari lui se la gode alle Hawaii ?
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