Domenica 24 Febbraio, Lo Strillo del Gallo aderirà (unico, temo, in tutta Savigliano) allo sciopero nazionale indetto dalla categoria degli edicolanti e questo sarà l'epitaffio che apparirà sulla serranda abbassata in Piazza Sperino.
GENTILE CLIENTE,
CREDO SIA CORRETTO INFORMARLA SUL PERCHÉ DI UNA
SCELTA, DOLOROSA MA NECESSARIA PER SENSIBILIZZARE L’OPINIONE PUBBLICA, COME
QUELLA DI ADERIRE, ANCHE SE PER UNA SOLA GIORNATA, ALLO SCIOPERO INDETTO DALLA
CATEGORIA DEGLI EDICOLANTI.
LA COSTITUZIONE LE RICONOSCE IL DIRITTO
ALL’INFORMAZIONE, E LO STRILLO DEL GALLO, ASSIEME A TUTTI GLI
EDICOLANTI D’ITALIA, FA IL POSSIBILE PER GARANTIRE QUESTO SUO DIRITTO. 7 GIORNI
ALLA SETTIMANA, CON POCHISSIME FESTE E POCHE FERIE, SONO UNA SCELTA PERSONALE
DETTATA ANCHE DALL’IMPOSSIBILITÀ DI TROVARE UNA COESIONE NELL’AMBITO DELLA
CATEGORIA, COESIONE CHE OVVIAMENTE MANCHERÀ ANCHE IN OCCASIONE DI QUESTA
PROTESTA.
IL 24 FEBBRAIO SARÒ
CHIUSO. LUNEDÌ 25, MALGRADO
MOLTI MIEI COLLEGHI PROSEGUIRANNO NELLA PROTESTA, RIPRENDERÒ IL MIO SERVIZIO,
FINO A
QUANDO SARÀ POSSIBILE.
LA FORTE CRISI HA COINVOLTO ANCHE L’EDITORIA E SONO
CROLLATE LE VENDITE DI QUOTIDIANI E PERIODICI; NEL SOLO MESE DI GENNAIO UNA
RIDUZIONE PARI AL 30% COMPLESSIVO
CON UNA PUNTA SUI QUOTIDIANI DI 600
COPIE IN MENO RISPETTO AL GENNAIO 2012.
SONO IN DIFFICOLTÀ GLI EDITORI. SONO DIMINUITI I
NOSTRI FORNITORI (DISTRIBUTORI LOCALI). MA NOI GIORNALAI, ULTIMO
ANELLO DELLA CATENA, SIAMO PIÙ IN
SOFFERENZA DI TUTTI.
SE SI PENSA
CHE IL NOSTRO
GUADAGNO (AGGIO) SULLA
VENDITA DI UN
QUOTIDIANO È DI 18 CENTESIMI
LORDI, SI CAPISCE PERCHÉ 10.000
EDICOLE SIANO STATE CHIUSE NEGLI ULTIMI ANNI (2000 SOLO NEL 2012), BRUCIANDO
VENTIMILA POSTI DI LAVORO; ED È SOLO L’INIZIO.
L’EDICOLANTE NON HA ARMI PER DIFENDERSI DALLA CRISI
DEL SISTEMA. NON PUÒ SCEGLIERE QUALI PUBBLICAZIONI RICEVERE E PORRE IN VENDITA,
NÉ LA QUANTITÀ. DEVE PAGARE LE PUBBLICAZIONI IN ANTICIPO E NON PUÒ TOCCARE I
PREZZI IMPOSTI DAGLI EDITORI. SUBISCE I DIKTAT DEL DISTRIBUTORE E LA INGIUSTA
CONCORRENZA DEI SUPERMERCATI, FIGLIA DI UNA POLITICA DI LIBERALIZZAZIONE CHE
STA SOLO MIETENDO INNOCENTI VITTIME.
IL GIORNALAIO È UN “FINTO IMPRENDITORE” CHE HA MOLTI
OBBLIGHI E NESSUN DIRITTO: DOBBIAMO
PENSARE QUINDI CHE LE
EDICOLE SIANO CONDANNATE ALL’ESTINZIONE ? OPPURE SI PUÒ
FARE QUALCOSA?
VOLENDO, QUALCOSA SI PUÒ FARE. GLI EDITORI DOVREBBERO
TORNARE A CREARE PRODOTTI NUOVI E CREDIBILI PER SODDISFARE I LETTORI, AVENDO A DISPOSIZIONE
UNA RETE DI VENDITA ESCLUSIVA COME LE NOSTRE EDICOLE. I DISTRIBUTORI DOVREBBERO
ESSERE ARGINATI NELL’ABUSO QUOTIDIANO DELLA LORO POSIZIONE MONOPOLISTICA.
I GIORNALAI DOVREBBERO CONTINUARE IL LORO SERVIZIO
DALL’ALBA AL TRAMONTO CON AGGI
PERÒ CHE GLI CONSENTANO DI VIVERE DIGNITOSAMENTE E SENZA
LA CONCORRENZA INIQUA DEI SUPERMERCATI.
MA TUTTO QUESTO RICHIEDE DEI PATTI FRA UGUALI, E CHE
IL GOVERNO STABILISCA NUOVE REGOLE CHE ASSICURINO IL VOSTRO DIRITTO
ALL’INFORMAZIONE E LA NOSTRA LIBERTÀ DI IMPRESA.
VENTIMILA EDICOLE, QUARANTAMILA ADDETTI, SONO UN
“MERCATO POLITICO” POCO INTERESSANTE: NESSUNA ALLEANZA HA MAI PRESO SUL SERIO
QUESTA COMPONENTE VITALE DEL DIRITTO ALL’INFORMAZIONE.
SIAMO COSTRETTI A
FARE SCIOPERO PERCHÉ
L’OPINIONE PUBBLICA SIA RESA
CONSAPEVOLE DI QUELLO
CHE SI RISCHIA NEL LASCIARE ALLA DERIVA I RIVENDITORI DI
GIORNALI.
I GIORNALAI CON QUESTA INIZIATIVA LOTTANO PER NON
DOVER, UN DOMANI, AGGIUNGERSI AL NUMERO GIÀ IMPRESSIONANTE DI EDICOLE MORTE; E TRA QUESTE, RISCHIA DI ESSERCI ANCHE IL "SUO" STRILLO.
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