Era il 22 marzo di un anno fa quando in un mio post ponevo
il dubbio se la lettera D della sigla stesse per Democratico o Defunto: un
anno è bastato per dissipare il tutto anche se quanto successo ieri, con la
bocciatura di don Matteo da parte, pare, del Reuccio di Arcore, ha fatto tornare qualche nuvola in cielo e a quella D si è aggiunta una terza ipotesi:
Democristiano ?
Ricostruiamo i passaggi di questa telenovela, al cui confronto Un Posto al Sole pare una piece da Oscar. E' il giorno di San Galdino quando Romano, in volo dal terzo Mondo verso il Quarto, viene ignobilmente ed inaspettatamente fulminato da 101 franchi tiratori, cecchini
ancora nascosti nella sterpaglia romana di cui nessuno sa l’esatta provenienza (l’unica
certezza è che non erano della Brigata Vendola). Romano avrà avuto tanti difetti (e tanti a Sinistra lo hanno ironicamente sottolineato), ma
almeno un pregio lo conservava: era inviso, come del resto lo stesso Patriarca Stefano (ecco
il perchè del rifiuto alla stellare proposta), al Signore di Arcore che lo
considerava al pari della peste bubbonica.
A quel punto nel machiavellico disegno, rientrava in gioco Re
Giorgio (ovviamente inviso alle truppe di Vendola e di Grillo) sotto l’ala protettrice del
quale si potevano serenamente ricreare le condizioni che hanno portato al disastro la povera Italia (governo e agenda Monti, Leggi Fornero tanto per citarne
alcune) e soprattutto il laocontico abbraccio tra una sinistra (vittima
immolata) e il di lei fintamente odiato carnefice in un governo la cui definizione, piaccia o no, può essere una soltanto: di Largo Inciucio.
Ora appare evidente che giocarsi il Fante di Picche Matteo improvvisamente emerso dal mazzo dei candidabili a premier era impossibile, soprattutto per non
metterlo in cattiva luce con il disorientato popolo del centro sinistra,
sempre più simile ad un naufrago alla ricerca della famosa isola che non c’è.
Che fare ? Da abile stratega L'Illuminato di Arcore bolla come impresentabile il piccolo Matteo in modo da farlo apparire agli occhi del volgo come l'isola agognata, incontaminata, e soprattutto lontana da un assetto politico che rinchiuda nella stessa
gabbia giaguari mai smacchiati e gazzelle impaurite.
La verginità, così, è salva e il satanico piano trova la sua più completa realizzazione.
“Lode a Matteo” griderà in un futuro neanche troppo lontano parte del popolo convinto di aver
ritrovato un vero leader della Sinistra da opporre al Dio di Arcore, intanto
asceso a vette inusitate nel quadro istituzionale della penisola. “Abbasso Matteo” contrapporrà in singolar tenzone una piccola ma significativa fetta di ex di sinistra delusa, tradita nei suoi valori e nelle sue ideologie e pronta a defluire in quota
a qualche nuova realtà o a qualche sopravvissuto movimento.
Solo a quel punto, i cantori delle gesta di corte loderanno il fondatore di quella che ai più apparirà come la Terza Repubblica, naturale
prosecuzione della Seconda e molto vicina nell’essere alla Prima.
Vedrà così la luce, con troppi ameni inganni, una nuova era di ricostruzione: della ex Balena Bianca, se possibile peggiore della defunta, di una Sinistra presa a burla dal progetto Democratico e, temo, di un
Paese intero che compreso in ritardo il grido disperato di un Movimento molto
più serio di quanto vi raccontino i suoi detrattori, si ritroverà a raccogliere le macerie di una distruzione totale.
Sarà così, o forse sono le parole di un malato visionario ? Tra un anno, se ancora saremo di questo mondo, rileggeremo insieme questo post e ne trarremo le inevitabili conclusioni.
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